Recensione! 21 lezioni per il XXI secolo, Y. N. Harari

Benvenuti o bentornati! E' passato un po' dall'ultima volta in cui ho letto un saggio, anche perchè dopo essermi laureata, la mia concentrazione è ai minimi storici. Però ero super felice di leggere questo libro, anche perchè l'autore è un storico. Ma come sarà stato leggere questo libro?
Vi avviso che parlerò anche di alcuni capitoli quindi sappiate che sarà una recensione un po' più approfondita del solito.



21 Lezioni per il XXI secolo, Yuval Noah Harari
Anno: 2018
Casa editrice: Bompiani
Trama: In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere. La censura non opera bloccando il flusso di informazioni, ma inondando le persone di disinformazione e distrazioni. 21 lezioni per il XXI secolo si fa largo in queste acque torbide e affronta alcune delle questioni più urgenti dell'agenda globale contemporanea.
Recensione: Penso sia importante specificare un paio di cose sull'autore: è israeliano, laureato ad Oxford ma vive attualmente nel suo paese di origine con suo marito. Ho specificato queste cose perchè lui stesso è consapevole della loro importanza riguardo la sua visione di certi aspetti della vita. In questo libro lui vuole stimolare il pensiero del lettore su 21 argomenti diversi, sull'attualità, su come siamo arrivati a questo periodo storico in questo modo e su come dovremmo andare avanti. Le premesse sono ottime e lui sa scrivere molto bene e anche in modo abbastanza semplice però non tutti i capitoli mi sono piaciuti alla stessa maniera e voglio farvi degli esempi. Il capitolo sull'uguaglianza è cortissimo ad esempio e prende in considerazione un'unica cosa: andando avanti, continuando a progredire nei campi della biologia e della tecnologia, le disuguaglianze aumenteranno. Non si preoccupa di analizzare un altro fenomeno: la possibilità di denunciare più facilmente tali disuguaglianze. Io penso che sia una cosa importante da considerare. Il capitolo dopo è quello sulla comunità e viene considerato come sia più difficile rispetto a prima, inserirsi in una comunità e come sia più facile farlo online, sui social. L'autore non delinea ciò che è effettivamente una comunità e quindi non parla davvero della sua evoluzione ma più delle relazioni interpersonali dell'individuo. Però onestamente so che non è proprio il suo campo perchè è una cosa legata più alla sociologia che non alla storia. 
Il capitolo sulla guerra mi ha lasciata perplessa perchè lui riflette su come non siano più davvero utili le guerre e soprattutto la grave pericolosità delle armi nucleari. Poi però parla del fatto che gli israeliani hanno imparato a stare a guardare invece di combattere e ci sono rimasta un po' male perchè non mi pare che sulla Striscia di Gaza si giochi a carte. Anche se devo ammettere che magari non sono la persona più informata sull'argomento e farei magari meglio a evitare di parlarne. Però mi ha lasciata confusa. 
Il capitolo sull'umiltà l'ha dedicato completamente alla religione ebraica. Che per me non ha avuto senso. E' vero, è la sua religione (da quanto ho capito) ma ha usato questa religione e tutto ciò che la riguarda come esempio negativo sull'umiltà quando avrebbe potuto fare un esempio e passare alla teoria, diciamo. Ha avuto poco senso parlare dell'argomento solo con un esempio. 
Il capitolo su Dio era ovviamente molto soggettivo e lo dico da persona che non crede nell'esistenza di altro all'infuori del destino. In più sembra dichiararsi ateo pure lui quando aveva appena detto di essere ebreo. 
Il capitolo sul post-verità parla di fatto delle fake news e di quanto sia faticoso informarsi davvero, terminando dicendo che bisogna pagare per avere informazioni di buona qualità Cosa che non credo sia vera, soprattutto dopo l'anno appena passato in compagnia degli articolisti italiani. Anche perchè l'informazione dovrebbe essere libera ma questo è il mio punto di vista. Dopo parla di come la fantascienza dia informazioni e debba essere il più accurato possibile. Questo mi ha fatto ridere. Io non penso che la gente guardi Star Wars per informarsi sullo sviluppo delle tecnologie in futuro. La gente guarda Star Wars perchè lo considera un bel film (in realtà sono più di uno ma dettagli).
Il capitolo sul senso è il più lungo ma di fatto è abbastanza ripetitivo, così come quello sulla meditazione.
Insomma, è stato un bel libro ma, nonostante tutti i riferimenti accompagnati da fonti certe e verificabili, riguarda comunque il suo punto di vista, in alcuni capitoli più che in altri. Quindi partite sapendo che questo libro non è solo storia e attualità ma anche pensiero dell'autore su di esse. Leggerò volentieri anche gli altri libri di Harari. 
Voto finale: 4/5

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