Recensione! La figlia dei ricordi, S. McCoy

Eccoci qui con una nuova recensione. Se mi seguite su instagram (cercate @lamenteaffilata e seguite il blog anche lì, se non lo fate già!), avrete visto questo libro nelle stories un centinaio di volte eppure non lo leggevo mai. Ora lo fatto, vi va di sapere come l'ho trovato?

La figlia dei ricordi, Sarah McCoy
Traduzione di: Claudia Lionetti
Casa editrice: Editrice Nord
Anno: 2012
Trama: Garmisch, Germania, inverno 1944. È un anello di fidanzamento, quello che un ufficiale nazista ha appena messo al dito della giovane Elsie. Un anello che potrebbe cancellare l’amaro sapore della guerra, regalando a lei e alla sua famiglia il sogno di una vita in cui l’aria profuma di biscotti allo zenzero e di serenità. Invece, d’un tratto, Elsie si ritrova a guardare negli occhi la realtà: un bambino ebreo si presenta alla sua porta e la implora di salvarlo, di nasconderlo. E lei lo aiuta...
El Paso, Texas, oggi. È un anello di fidanzamento, quello che Reba non ha il coraggio d’indossare. A darglielo è stato Riki, un uomo che la ama senza riserve, nonostante le sue asprezze. Eppure Reba esita: prigioniera di angosce e inquietudini radicate nel profondo, sa che la sua armatura di donna realizzata potrebbe frantumarsi da un momento all’altro. E ha paura...
Elsie e Reba non potrebbero essere più diverse, ma il destino ha voluto far incrociare le loro strade, come se l’una non potesse proseguire senza l’altra. Per Elsie, parlare con Reba significherà ripercorrere le vicende che l’hanno portata dalla Germania agli Stati Uniti, ricordare tutto ciò che la guerra le ha brutalmente strappato e infine perdonare se stessa. Per Reba, confidarsi con Elsie significherà accendere la luce della verità, ascoltare la voce del cuore e accettare che la speranza possa nascere anche dal dolore. Per entrambe, l’amicizia che le lega darà loro il coraggio di sconfiggere i fantasmi del passato.
Recensione: Dopo quasi due anni, ho finalmente letto questo libro. Non avevo chissà quali aspettative però ero comunque speranzosa. Posso dirvi che non è male e come tutti i libri ha pregi e difetti. Il pregio è la parte dedicata al passato di Elsie: è scritta in modo abbastanza coinvolgente, accurata a livello storico (per le mie conoscenze almeno) e comunque molto bella anche se il clichè del personaggio buono che aiuta gli ebrei a salvarsi ormai è troppo diffuso nei romanzi sulla seconda guerra mondiale e per me, addolcisce molto la realtà.
La parte del presente invece è stata una grande delusione. Nessun personaggio, tolte Elsie e Jane, era davvero interessante; ogni parte sembrava scritta frettolosamente, a volte in modo quasi caotico o non coerente rispetto al capitolo precedente. Ma soprattutto, se l'intento era quello di mettere le due storie in parallelo, non ha funzionato. Ad un certo punto addirittura i punti di vista sono aumentati e non è che mi dia fastidio (non avrei letto Trono di Spade altrimenti) ma, nel modo in cui era scritto quel particolare punto attorno alla metà del libro, ha reso tutto più confusionario e anche un po' noioso, secondo me.
Un'altra cosa che mi ha lasciato interdetta, ed è una cosa che ho pensato davvero poche volte nella mia vita, è che questo libro poteva finire quasi venti capitoli prima (sono una cinquantina in totale). Davvero, le ultime cento/centoventi pagine mi sono sembrate quasi inutili quindi un po' hanno rovinato l'idea che mi ero fatta fino a quel punto.
In generale non è un libro così brutto però non è stato all'altezza delle mie aspettative.
Voto finale:3/5

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