Recensione! The leaving, T. Altebrando

Finalmente ho letto un libro in lingua e, come la maggior parte dei libri che leggo in inglese, non è stato tradotto in italiano.
English review here!

The leaving, Tara Altebrando
Casa editrice: Bloomsbury
Anno: 2016
Trama: Sei furono presi, undici anni dopo cinque ritornano senza alcuna idea su dove sono stati. Undici anni fa, sei bambini dell'asilo scomparirono senza lasciare tracce. Dopo tutto questo tempo, le persone rimaste andarono avanti o ci provarono. Fino ad oggi. Oggi cinque di quei bambini sono tornati. Hanno sedici anni e stanno...bene. Scarlett torna a casa e trova una madre che riconosce appena e non sa che persona dovrebbe essere lei. Ma lei pensa di ricordare Lucas. Anche Lucas ricorda Scarlett solo che non sono affatto capaci di ricordare dove sono stati o cos'è successo. Nessuno di loro ricorda la sesta vittima, Max. Lui non è tornato e tutti vogliono risposte. Soprattutto la sorella di Max, Avery, che ha bisogno di trovare suo fratello, vivo o morto e non crede affatto nella storia della perdita di memoria degli altri ragazzi.
Recensione: Dopo aver letto questo libro, praticamente non ho dormito. Ma vi racconto perchè e cos'ha questo libro di speciale.
La prima cosa che mi viene in mente (che è anche qualcosa che potrebbe non piacere a tutti) è che la narrazione dei primi otto giorni è molto lenta. A me è piaciuta come strategia di narrazione. Avrei preferito che anche i restanti giorni fossero narrati allo stesso modo ma la scrittrice ha preferito velocizzare il tutto e non gliene faccio una colpa.
L'altra cosa che mi viene da pensare è che abbiamo tre punti di vista diversi: Lucas, Scarlett e Avery sono i tre protagonisti. Due di loro erano tra i sei bambini rapiti e una è la sorella di Max, il sesto bambino che non è tornato a casa. Tutti e tre vogliono sapere cos'è successo. Tutti e tre non sanno cosa fare della loro vita. Come si va avanti quando non si ha nulla a cui guardare, voltandosi indietro? Come si ritrova la propria strada se non si sa su quale si è stati per tutto il viaggio?
E' stato un libro davvero affascinante, lo stile narrativo è alquanto insolito perchè per i due ragazzi che erano stati rapiti, lo stile di scrittura cambia anche perchè deve far capire che i ragazzi provano a ricordare e lo fa in un modo diverso per ciascuno di loro. L'idea di una narrazione lenta con pochi colpi di scena fino alla seconda metà del libro, penso fosse una cosa voluta per creare più suspense possibile e tenere il lettore attaccato al romanzo. Con me ha funzionato, non desideravo altro che leggere e leggere. Che ci abbia messo un sacco è un dettaglio, in quanto purtroppo devo fare altre cose all'infuori di leggere (e comprare libri). L'atmosfera è tetra e considero questo libro uno dei migliori tra tutti i thriller che ho letto nella mia vita.
Una cosa che non mi è piaciuta tanto è la parte di Avery e quindi tutto ciò che comporta (tra cui la sue relazione sentimentale e varie cose) anche se ho apprezzato leggere della sua confusione in quanto sorella di un bambino scomparso e quindi parte di una famiglia avvolta nel dolore.
L'altro difetto del libro è appunto la narrazione più veloce degli ultimi giorni in cui la storia si evolve. Avrei preferito un tempo narrativo uniforme ma d'altra parte comprendo la decisione della scrittrice.
Se vi piace questo tipo di narrazione così come piace a me, vi consiglio due serie tv: Broadchurch della BBC ed Elite di Netflix. Le amo e lo stile è lo stesso.
Nonostante abbia adorato questo libro, ho cercato le trame degli altri di questa scrittrice e non mi hanno attirato ma si accettano proposte su libri che possano avvicinarsi a questo.
Voto finale: 4,5/5

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