Recensione! Legend, M. Lu

Ciao a tutti! Se non siete mai capitati sul mio blog neanche per sbaglio, probabilmente non sapete che inizio tantissime saghe e non le termino se non nel giro di cinque/sei anni. Ecco, questa è sicuramente una di quelle volte. O no?

Legend, Marie Lu
Traduzione di: Giorgio Salvi
Anno: 2013
Casa editrice: Piemme
Trama: Los Angeles, Stati Uniti. Il Nord America è spaccato in due parti, la Repubblica e le Colonie, e la guerra sembra destinata a non finire mai. A quindici anni, June è già una promessa della Repubblica. Nata in una famiglia ricca e prestigiosa, oltre a una bella casa, un mucchio di soldi e la possibilità di frequentare le scuole migliori, possiede anche un vero talento nel cacciarsi nei guai e senza l’intervento di Metias, il fratello maggiore, probabilmente qualcuna delle sue bravate all’accademia militare sarebbe già finita male. Dalla morte dei genitori, Metias è l’unico su cui può contare, almeno fino al giorno in cui viene ucciso in circostanze misteriose. Il primo sospettato è Day, un ragazzo della stessa età di June, ma nato e cresciuto nei bassifondi della Repubblica. Ed è anche il criminale più ricercato del paese. Da quel giorno, June ha un unico desiderio: vendicare Metias. Ma per lei e Day il destino ha altri piani.
Recensione: Io come tutti coloro che seguono le uscite e le letture di persone che abitano oltreoceano, conoscevo Marie Lu per Warcross (che non mi ispira e non ho mai letto). Questa saga invece mi interessava perchè io amo i distopici, ormai lo sapete, e sembrava davvero originale. Per me un distopico è originale se riesce a distaccarsi da quei libri che sono alla base del genere: Hunger Games, The Maze Runner, Divergent (anche se per me è una mezza via tra quelli citati prima), The giver e ovviamente 1984. Ecco, l'inizio non è stato molto originale: un ribelle, un test per l'assegnazione ad un lavoro non superato e un morbo che si diffonde mentre c'è la guerra tra Repubblica e Colonie. E fin qui ero abbastanza annoiata. Però pian piano si è ripreso perchè abbiamo la lotta tra un criminale e un giovane prodigio dell'esercito della Repubblica e poi molti colpi di scena che però rimangono sempre molto tranquilli (l'azione è minima in questo romanzo, cosa assai strana per un distopico). Però c'erano e non posso ignorarli. La cosa che vorrei ignorare è la storia d'amore che, non solo sembra forzata ma  assai inutile. Va bene che i protagonisti hanno quindici anni ma dai, davvero credete che non si possa scrivere un romanzo per ragazzi senza ficcarci dentro una storia d'amore? I due personaggi, Day e June sono descritti e costruiti abbastanza bene ma tra i due preferisco Day che è sempre fedele ai suoi valori e allo scopo che si è prefissato. June mi è stata abbastanza antipatica per tutto il libro.
Una precisazione: i punti di vista sono due e viene utilizzato un font diverso per ciascuno ed è una cosa stranissima no? Non è strano però il finale che sapeva tanto di Divergent (e in effetti June non si allontana troppo da Tris).
Detto questo, continuerò la saga? Credo di sì, o almeno leggerò il secondo dei quattro libri (il quarto uscirà ad ottobre in inglese).
Voto finale: 3/5

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