Recensione! Will ti presento Will, J. Green & D. Levithan

Questa recensione poteva intitolarsi "Ho riletto il mio primo YA otto anni dopo la sua uscita in Italia, come sarà andata?" ma capite anche voi che è un titolo troppo lungo e non faccio parte dei Fall out boy (e solo loro possono dare titoli lunghi a ciò che scrivono). Sappiate che però la recensione sarà degna del titolo che volevo darle.

Will ti presento Will, John Green e David Levithan
Traduzione di: Fabio Paracchini
Titolo originale: Will Grayson, Will Grayson
Anno dell'edizione: 2015
Anno di pubblicazione: 2011
Casa editrice: Piemme
Collana: Pickwick
Trama: Una notte due ragazzi di nome Will Grayson si incontrano per caso nel più improbabile posto di Chicago. Il primo Will Grayson è un ragazzo con una famiglia normale, riservato e poco incline alle relazioni, che fa di tutto per non farsi notare. Ma questo è difficile, visto che il suo migliore amico è Tiny Cooper, un corpulento ragazzo gay che si innamora quotidianamente di un ragazzo diverso e non nasconde la sua omosessualità. Il secondo Will Grayson è un ragazzo con tendenze depressive che vive con la madre, non vuole ammettere con nessuno di essere omosessuale, ma si innamora di Isaac, un ragazzo conosciuto in chat. Quando Will 2 scopre che Isaac è solo un inganno dell'amica Maura, trova conforto in Tiny e grazie a lui scoprirà cosa vuol dire cadere e rialzarsi e accettarsi così come si è. Anche Will 1 capirà, grazie a Tiny, l'importanza dei sentimenti e riuscirà ad instaurare una relazione con Jane Turner. Le vite dei due Will si incrociano, senza mai diventare parte della vita dell'altro, ed entrambi scopriranno nuove cose sull'amicizia, l'amore e su se stessi.
Recensione: Piccole premesse: a) non chiamerò i due Will come Will 1 e 2 ma come Will JG e Will DL (quindi Will creato da John Green e Will creato da David Levithan) e b) se soffrite di depressione o disturbi ad essa associati, vi sconsiglio la lettura di questo romanzo, per quanto leggero possa essere perché il Will di David Levithan soffre di questa malattia e potrebbe influenzarvi in maniera negativa.
Detto questo, direi che possiamo partire e parlare del libro. Io lo ritengo il mio primo YA anche se in realtà dovrebbe essere un altro ma fa lo stesso, diciamo che questo è stato il primo YA che rientrasse nella narrativa contemporanea che ho letto.
E' un po' difficile staccare la prima idea che mi ero fatta su questo libro dall'idea che mi sono fatta ora, dopo aver letto quasi tutti i romanzi di Green (e neanche uno di Levithan) ma ci proverò.
La prima volta che ho letto questo romanzo, avevo appena compiuto 14 anni e ancora non avevo affrontato certe situazioni che di sicuro hanno cambiato la mia visione del mondo. Se avessi letto questo libro anche solo sette mesi più tardi, mi sarei sentita più affine a Will DL mentre, avendolo letto in quel momento non sono riuscita a capirlo appieno.
Nonostante tutto il libro mi piacque tantissimo e anche ora, conoscendo bene lo stile narrativo di Green che non mi piace, capisco uno dei motivi per cui lo amai. Era la prima volta che leggevo di personaggi omosessuali. Era la prima volta che in un romanzo che leggevo veniva affrontata la questione dell'omosessualità negli adolescenti. Vi giuro, ero tipo:"oddio quindi esistono anche nei libri, non solo nella vita reale!". Era un tipo di sorpresa molto positivo, sia chiaro.
Un altro motivo era che i personaggi erano per me in parte incomprensibili ma veri. Potevano essere uno qualunque dei ragazzi là fuori che ancora non conoscevo e stavo per iniziare il liceo quindi mi era permesso fantasticare leggendo libri.
Con il senno di poi, ho iniziato a detestare lo stile narrativo di John Green (eppure ho letto quasi tutti i suoi libri, interessante. Se volete fare un test psicologico su di me, potete farlo tranquillamente) perché non sopporto il modo in cui sviluppa i suoi capitoli e i paragrafi stessi, per non parlare dell'odio che provo quando inventa parole assurde tipo "strillacagne" o soprannomi impensabili e magari è un problema di traduzione, in Cercando Alaska era capitato, ma non incolpiamo totalmente i traduttori. Neanche lo stile di scrittura di Levithan mi è piaciuto. Non esistono le lettere maiuscole e i dialoghi sono fatti così:
 io: dico questo
 tizio: dice questo
E così via. Ecco per me è abbastanza fastidioso, sembrava di leggere le poesie di Rupi Kaur invece che dei dialoghi (e anche su Milk & Honey ho avuto il mio bel da dire).
Però crescendo posso dirvi di aver rivisto me in entrambi i Will. Nel Will JG mi sono rivista perché non sono brava ad accettare i miei sentimenti (soprattutto quelli positivi) e soprattutto a manifestarli al mondo, mentre il Will DL mi ha ricordato me in un certo periodo della mia vita (sarcasmo incluso) e allo stesso tempo mi sono sentita lontana da lui, pur capendolo molto meglio rispetto alla prima lettura.
Insomma, la storia è originale, anche se non è la migliore al mondo ma non posso negare l'importanza di questo libro per me, come lettrice ed essere umano. Due mesi dopo averlo letto ho iniziato a vedere Glee, ad andare al liceo, poi più avanti ad usare tumblr e a conoscere il magico mondo degli amici online. Quindi riassumendo posso dirvi che la componente affettiva gioca bene il suo ruolo mentre metto la mia copia di questo libro nella mia libreria accanto agli altri YA che ho deciso di tenere, anche se so che probabilmente non ci sarà mai una terza rilettura.
Voto finale: 3,5/5

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