Disperatamente abbandonati #5

Pensavate che questa rubrica sarebbe scomparsa? In tal caso, vi siete sbagliati perchè, purtroppo, esistono libri che non sono fatti per essere finiti. Perlomeno, quando capitano tra le mie mani.
Quali e quanti libri sono finiti in questa categoria? Per saperlo, vi invito a proseguire.
Vi dico solo che tra il primo e il secondo libro della lista, è trascorso più di un anno e ne vado fiera perchè significa che ho terminato anche gli orrori.
Se cercate le parti precedenti di questa rubrica, vi basterà andare sul blog e cliccare sulle tre lineette in alto a sinistra, andare nella sezione "etichette" e selezionare "disperatamente abbandonati".

Non sono quel tipo di ragazza, Lena Dunham
Trama: Dalla geniale e irriverente creatrice, produttrice e protagonista della serie tv "Girls" la raccolta di verità sulle giovani donne di oggi più divertente, cinica, spietatamente sincera che avete mai letto. Con lo spirito graffiante che l'ha resa un'autrice culto a soli 28 anni, in questo libro Lena Dunham ci racconta delle sue esperienze fin troppo simili alle nostre: innamorarsi, sentirsi sole, essere in sovrappeso di quattro chili mangiando solo cibi sani, dover dare prova di sé in una stanza piena di uomini che hanno il doppio dei tuoi anni, tenersi vicine le amiche, perdere pessimi fidanzati, trovare il vero amore, ma soprattutto avere il coraggio di essere se stesse. Nella speranza che ammettere i suoi errori – accettare un lavoro sottopagato e umiliante, invaghirsi dei bad boys, trovarsi a letto con tipi da cui vorresti scappare alla velocità della luce – impedirà a noi di farli. Tra lotte con la moda e con l'ipocondria, tra pianti sul lavoro e prime volte deludenti, scopriremo che Lena non è un personaggio da copertina (anche se Vogue gliene ha dedicata una), ma è «una di noi». E grazie alla sua onestà, candida e brutale, è diventata la voce simbolo della nuova generazione. Non sono quel tipo di ragazza è una serie di dispacci dalle trincee della guerra del diventare adulti, un libro tanto rivelatorio da essere pericoloso, tanto schietto da lasciare a bocca aperta, tanto vero che farà esclamare alle lettrici: «Ehi, ma questa sono proprio io».
Motivo per cui l'ho abbandonato:
Togliendo il fatto che questo libro non è affatto divertente come annunciato da chiunque, odio come questa donna scrive e parla di sè. E' tutto molto sconnesso. Cioè, capisco che ha deciso di dividere la sua autobiografia in parti tematiche, ispirata ad un libro che cita nell'introduzione ma è assolutamente negata per scriverlo. Non è che non sappia scrivere, è che non sa spiegarsi bene e fare un discorso che segua una logica e sia ben strutturato. 
Ma non finisce qui: se l'autrice voleva dire alle ragazze più giovani che errori aveva fatto perchè potessero evitarli, ha dimenticato di specificare che non tutte sono sprovvedute/troppo estroverse/viziate come lei appare se ci si limita a leggere questo libro. Non la seguo quindi non so com'è come personaggio famoso ma questa è la versione di lei che esce da queste pagine e non mi è piaciuta per niente.

Sarò la tua ombra, Jeffery Deaver
Trama: 
Kayleigh Towne, famosa cantante, riceve una chiamata da un numero sconosciuto. La strofa d’apertura di Sarò la tua ombra, la sua ultima hit, è il solo contenuto della telefonata, prima che un irrevocabile click giunga a troncare la comunicazione. Poco tempo dopo, durante le prove di un concerto, Bobby, road manager ed ex amante della bella Kayleigh, muore schiacciato da un riflettore. A indagare sull’accaduto è l’agente del California Bureau of Investigation ed esperta di cinesica Kathryn Dance, con l’aiuto del geniale criminologo tetraplegico Lincoln Rhyme. Ben presto Dance concentra i propri sospetti su Edwin Sharp, un fanatico ammiratore che da tempo tempesta Kayleigh di mail ed è convinto che Sarò la tua ombra contenga una velata richiesta d’aiuto rivolta soltanto a lui. Mentre le morti si susseguono e il cerchio si stringe intorno alla star e al suo entourage, si fa strada l’ipotesi che i versi di quella canzone possano condurre alla vera identità dell’assassino. Perché la passione divenuta ossessione di un fan dalla personalità disturbata non è sufficiente a spiegare i tanti misteri e le ombre di un caso che si fa d’ora in ora più pericoloso e intricato.
Motivi per cui l'ho abbandonato: Siamo onesti: mi sono un po' obbligata ad iniziarlo perchè erano passati quasi due anni da quando era arrivato in casa mia. Però mi piacciono i gialli, ne ho abbandonato solo uno che comunque era parte di una serie ed era troppo dettagliato per i miei gusti. Ma vi giuro, questo libro non ha nulla di originale. Niente, almeno per me che guardo molti polizieschi. Quindi a questo punto mi rivedo Broadchurch che almeno è decisamente originale (e super consigliato, lo trovate su netflix).

Meglio vedove che male accompagnate, Carla Signoris
Trama: Debbie festeggia i quarant'anni da un decennio. Esmeralda è una single inespugnabile e non crede all'uomo dei sogni: "Ogni individuo, maschio o femmina che sia, cerca nell'altro la propria idea di perfezione. Al momento, io non ho idee". Se Vincenza è una donna forte che ha scelto un uomo debole per complicarsi la vita, a Lavinia è andata anche peggio: ha sposato un mostro che non sa cos'è la vergogna, ma sa tutto di turismo sessuale. E poi c'è Carla, che vorrebbe tanto rimanere in disparte, ma si ritrova impigliata in questo intreccio in cui amanti e mariti sono la causa e la soluzione di tanti problemi. Tanti, ma non tutti. Cinque donne. Ognuna pensa che le altre quattro sono iene, ma guai se qualcuno al di fuori del branco parla male di una di loro. Carla Signoris racconta una storia dove tutto è un po' giallo come una risata al sole, un po' nero come un bel funerale in agosto, e un po' rosso come il sangue e l'amore. Perché se per trovare l'uomo giusto serve tanta fortuna, per sbarazzarsi di quello sbagliato è necessario un buon avvocato e, in casi estremi, un alibi di ferro. Pagine di lucida follia, perché nella vita può succedere che il peggio sia la cosa migliore che possa capitare e si può aprire la porta all'uomo giusto, quello che invece di riempire i silenzi ha imparato ad ascoltarli.
Motivi per cui l'ho abbandonato: Questo libro non ha una vera trama, è un insieme di dialoghi, pensieri casuali, riflessioni delle cinque protagoniste. Non è una storia e qualsiasi cosa sia effettivamente, è scritta malissimo. Carla Signoris è una brava comica ma come scrittrice sarebbe meglio evitare se tutti i suoi libri sono scritti così.

I baci non sono mai troppi, Raquel Martos
Trama: Questa storia, che non parla di principi azzurri e principesse, inizia in Spagna molti anni fa, quando la tv era ancora in bianco e nero, le bambine ballavano con l'hula-hoop e bastava uscire a mangiare un panino per vivere una grande avventura.Un giorno, a scuola, Lucía conosce Eva. Spavalda, coraggiosa e indomita come i suoi capelli la prima. Timida, riflessiva e avida divoratrice di fagiolini crudi la seconda. Hanno entrambe solo sette anni, ma fin dal primo momento diventano amiche per la pelle. Condivideranno sogni, segreti sussurrati all'orecchio perché il ragazzino accanto non senta che si parla di lui, conquiste e delusioni, in un rapporto fatto di complicità e mille risate, tanto travolgenti e rumorose da attirare sempre i rimproveri degli adulti. Finché un litigio le separerà.
Anni dopo il caso le fa ritrovare all'aeroporto di Madrid. Lucía, single, è il perfetto prototipo della manager in carriera. Eva, dopo aver rinunciato al teatro per dedicarsi alla famiglia, si barcamena tra la fine del suo matrimonio e la figlia Lola, una piccola pirata di cinque anni.
Nonostante i vecchi conflitti, l'amicizia di un tempo è ancora viva, come e più di prima. Ma Lucía non può immaginare che Eva sta per chiederle il favore più importante della sua esistenza.
Motivi per cui l'ho abbandonato: Tra tutti i Disperatamente Abbandonati, questo è forse quello che mi aspettavo di meno di abbandonare. Aveva tutte le premesse per essere un buon libro. Invece niente, non mi ha coinvolta a livello emotivo. In pratica ricostruisce la vita delle due amiche da quando si sono conosciute ad oggi, avanzando per capitoli che sono alternati tra passato e presente e in ogni capitolo abbiamo entrambi i punti di vista, sempre alternati. Non capisco perchè l'autrice abbia deciso di mettere gli orari in cui le protagoniste pensano ciò che viene trascritto e non le date. Sarebbe stato molto più sensato sapere il giorno - ma soprattutto l'anno - in cui accadeva una cosa anche perchè ad un certo punto non ho più capito il passaggio tra un capitolo sul passato e un altro. Sono molto dispiaciuta perchè sono pochi i libri che parlano solo della forza dell'amicizia e non di storie d'amore varie quindi avevo grandi aspettative.

Per oggi la rubrica termina qui e, come sempre, mi auguro di non doverne pubblicare un'altra versione in tempi brevi. Ho preferito pubblicarla ora che ho solo 4 libri abbandonati invece di aspettare di averne di più perchè mi sembra esagerato e a volte anche noioso.
Spero di non aver offeso nessuno dei vostri scrittori preferiti e se avete consigli su libri scritti sempre da questi autori, scriveteli qui sotto. La settimana prossima tornano le recensioni normali, vi aspetto! 

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