Recensione! Io e Marley, J. Grogan

Sapete cosa non dovreste mai leggere se siete già giù di morale di vostro? Questo libro. Come lo so? Per esperienza.

Io e Marley, John Grogan
Traduzione di: Maria Luisa Cesa Bianchi
Anno dell'edizione: 2006
Casa editrice: Mondolibri
Trama: Quando John e Jenny, una giovane coppia della Florida, decidono di adottare un cane per fare pratica come genitori non si immaginano quale uragano sta per abbattersi sulla loro casa. Marley, un Labrador giallo, da adorabile cucciolo si trasforma immediatamente in un gigante maldestro che si lancia attraverso le porte a zanzariera, distrugge le pareti, sbava sugli ospiti, ingurgita qualsiasi cosa attiri la sua curiosità, dai gioielli ai divani, e fugge dai bar tirandosi dietro il tavolino. Insomma, è la vergogna della scuola di addestramento e la disperazione del suo veterinario, che non sa più quale tranquillante prescrivergli. Ma Marley ha anche un cuore puro e innocente. Come rifiuta ogni limite imposto alla sua esuberanza, così la sua lealtà e il suo attaccamento sono infiniti, e la sua allegria devastante ma contagiosa sa riconquistarsi ogni volta l'affetto dei padroni. Questo libro è la sua storia, le gesta di una "persona non umana" che ha condiviso le gioie e i dolori della famiglia mentre questa cresceva, se n'è sentito parte anche nei periodi in cui nessuno voleva più saperne di lui e soprattutto è stato, per tutta la sua esistenza, un distruttivo, insostituibile, commovente esempio d'amore e fedeltà.
Recensione: Mi sono buttata su questo libro sapendo benissimo com'era la storia perché avevo già visto il film, ma a me piace tanto farmi male quindi era palese che questo momento sarebbe arrivato. Quando mia nonna ha pescato questo titolo dal Vasetto dei Libri da Leggere ho pensato "magari ha effetto catartico e piango tutte le lacrime che normalmente non piango" (mi sembra giusto spiegarvi che io piango un sacco, a prescindere dal motivo). Ecco, è andata proprio così ma lo sapevano anche i muri che sarebbe successo.
Cos'ha di speciale questo libro? È scritto bene. La storia è anche una semplicissima storia della vita di una famiglia che cresce con il suo cane quindi potrebbe essere la cosa più banale del mondo (anche se amo i cani e voglio sempre le foto di quelli dei miei amici perché non posso averne uno). Il punto è che John Grogan è terribilmente bravo a raccontarla. Adoro il suo senso dell'umorismo, adoro il suo essere completamente devoto al suo cane. Non potrebbe esserci miglior rappresentazione dell'amore di un animale e dell'amore dei padroni verso l'animale stesso. Mi è piaciuto tanto leggere delle piccole grandi avventure della famiglia Grogan che cresceva con Marley, da situazioni difficili da affrontare, come la depressione post partum di Jenny dopo la seconda gravidanza, alle cose più leggere come le riprese di un film. Forse a differenza del film, qui risaltano - per ovvie ragioni - le sensazioni di John. Fin dalle prime pagine ho sentito il desiderio assurdo di attraversare la strada e raggiungere il canile della mia città che sì, si trova proprio a meno di un chilometro da casa mia. Ho pensato ai due cani che ho avuto: al fatto che il primo avesse gli stessi problemi di Marley, durante la vecchiaia, all'adorazione totale per l'acqua che ha avuto la seconda per tutta la sua vita. Ma soprattutto ho pensato a quanto mi dispiaccia non avere più animali, io che ho sempre vissuto con un gatto fuori dalla porta e una cocorita su una spalla (sì, è accaduto e vi posso dire che Trillo è stata la cocorita migliore al mondo e anche il volatile più adorabile che io abbia mai avuto). L'unica ingiustizia nella vita è che anche i nostri amici con quattro zampe o tante piume muoiono, anche troppo presto in realtà. 
Se avete bisogno di piangere ma anche di riscoprire la gioia dell'avere un amico un po' troppo esuberante, con quattro zampe e tanto pelo, ve lo consiglio. 
Voto finale: 4/5

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