Recensione! La memoria rende liberi, E. Mentana e L. Segre

Ve l'ho anticipato spesso questa settimana: in onore del Giorno della Memoria, avremmo parlato di un libro che parla di guerra. Questa volta ho scelto un'autobiografia che desideravo tantissimo leggere.

La memoria rende liberi, Enrico Mentana per Liliana Segre
Anno dell'edizione: 2019
Casa editrice: Rizzoli
Trama: In questo libro, la senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz, Liliana Segre si racconta a Enrico Mentana partendo dall'idea di dover salvare la memoria affinché gli orrori di cui è stata testimone non si ripetano più. Il suo racconto parte dalla promulgazione delle leggi razziali, nel 1938, quando a soli otto anni si vede discriminata ed espulsa per motivi che le sembrano assurdi. Da quel momento, la sua famiglia - e in seguito lei da sola - , dovrà affrontare le conseguenze delle azioni di uomini crudeli e spietati.
Recensione: Mi sembra davvero ovvio ma ci tengo a specificarlo: quando parlo di autobiografie, non le recensisco bensì rifletto su ciò che mi hanno trasmesso.
Quest'autobiografia è stata un pugno nello stomaco. Ho pianto tanto, anche se non la stavo leggendo ma ci pensavo e basta. La Segre si sa raccontare in maniera tranquilla e semplice e Mentana ha saputo strutturare in modo ottimo l'opera e quindi il racconto della senatrice.
Mi è piaciuto tantissimo avere la possibilità di leggere la sua testimonianza completa. Mi ha portato a riflettere su tante cose: l'ignoranza della gente, la banalizzazione della storia, il fatto che le società non riescano ad imparare la lezione. Ho riconsiderato tutto ciò che sapevo in parte grazie al racconto di una vita vissuta in prima persona e in parte per la fantastica prefazione di Mentana che non va evitata. Ho pensato anche a me stessa, al mio ruolo nel mondo e a contatto con la storia. Sapete benissimo che sto per laurearmi in beni culturali. Ho scelto di prendermi un anno di riposo per poi specializzarmi in Scienze Storiche. L'ho scelto per passione, non per necessità. Tre anni fa non avrei mai pensato una cosa del genere. Il problema è che leggere questo libro mi ha fatto pensare "non è che sono troppo emotiva per lavorare a contatto con la storia? Cosa posso fare io per tramandarla e conservarla al meglio?". Mi sono sentita impotente. Totalmente impotente. Una piccola, minuscola formichina. Davanti all'ignoranza mi sento disarmata.
La Segre invece è una donna fortissima nonostante tutto ciò che l'è accaduto e nonostante l'età. Mentana in quest'edizione ha inserito anche i discorsi che ha fatto in alcune occasioni, come quando fu scelta come Senatrice a vita nel 2018. E ogni volta ripete la stessa cosa: di non rimanere indifferenti perché è l'indifferenza che porta a queste situazioni tremende che però continuano ad accadere (ad esempio in Cina ci sono campi di concentramento per musulmani).
Ho apprezzato tantissimo il racconto della vita subito dopo la guerra perché effettivamente nessuno aveva mai saputo spiegarmi cosa succedeva ai sopravvissuti. "Eh tornavano a casa", bene ma come? Chi ce li portava? E se non avevano una casa? Ecco, lei ha risposto. Mi è piaciuto leggere ciò che pensava del marito. E' stato uno dei brani più dolci che io abbia mai ritrovato in un'autobiografia, dà quell'idea di amore infinito e senza limiti che difficilmente reputo realistico.
E' stato meraviglioso leggere questa storia e mi ha ricordato che sì, sono una goccia nell'oceano ma devo fare qualcosa. Dobbiamo tutti fare qualcosa.
Voto finale: 5/5
Se partecipate alla Popsugar reading challenge, questo libro può rientrare nelle categorie "a book with a bird on the cover" e "a book by or about a journalist".

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