Recensione! Il mondo che vogliamo, C. Rackete

Benvenuti a tutti! Oggi parliamo di un saggio davvero breve ma altrettanto particolare su un personaggio controverso. C'è chi la sostiene, chi la critica aspramente, chi vorrebbe vederla in prigione e chi crede che abbia fatto una cosa giusta andando contro una legge. Ma cosa sarà scritto nel libro di Carola Rackete?

Il mondo che vogliamo, Carola Rackete con Anne Weiss
Traduttori: Stefano Beretta, Paola Rumi e Chiara Ujka
Anno: 2019
Casa editrice: Garzanti
Trama: Carola Rackete è la giovane donna che nel giugno 2019, dopo giorni di richieste di aiuto e attesa in acque internazionali, ha sfidato i divieti delle autorità per portare in salvo i migranti presi a bordo della Sea-Watch 3, diventando in pochi giorni un simbolo globale di coraggio, giustizia e fedeltà ai propri ideali. Ma Carola Rackete è molto più di quello che i media internazionali hanno raccontato in quei giorni concitati: è un'attivista con una chiara visione e una fortissima passione civile, un modello per tanti ragazzi e ragazze che scelgono di impegnarsi per un mondo migliore. Con questo appello appassionato e convincente motiva le ragioni delle sue battaglie e ci ispira a combattere in difesa dell'ambiente, dei diritti umani, del futuro del pianeta, perché oggi agire non è più una scelta ma una urgente necessità. Prima che sia troppo tardi.
Recensione: Quando l'ho comprato, mi aspettavo che parlasse molto del problema della migrazione perchè è quello il motivo per cui l'abbiamo conosciuta. E in realtà ne parla: parte proprio dal giorno in cui è arrivata al porto di Lampedusa andando contro le nuove leggi italiane, cosa che mi fece mettere in discussione l'intero sistema legislativo della mia nazione. Ma non parla solo di quel momento e del suo altruismo (perchè lasciare qualcosa che fai per la tua formazione per aiutare persone che rischiano la vita è questo) bensì parte da ciò per parlare del cambiamento climatico. Io sapevo che era laureata in varie cose ma non che lo fosse in Scienze Ambientali. Quindi mi sono trovata - anche grazie alla prefazione di Hindou Oumarou Ibrahim, attivista e geografa africana - a ritrovare un collegamento tra il cambiamento climatico, la povertà e la migrazione forzata.Ho letto di cose che sento, a cui sono interessata ma di cui non so niente come lo sfruttamento delle risorse, nomi tecnici che riguardano l'ambiente, ricerche di persone che non ho mai sentito nominare. E' stato incredibile. Non difficile ma per una che non sa praticamente niente di geografia e scienze (e me ne vergogno, sappiatelo), serviva molta concentrazione che spesso mancava ma forse ho scelto il momento sbagliato. Eppure mi è piaciuto, magari sembra un po' anarchico in certi punti ma è un ottimo saggio che reputo essere all'altezza anche di noi ignoranti in materia. Mi ha sconvolto l'idea che bisognerebbe cambiare l'intero sistema per poter davvero combattere questo abuso di risorse ed evitare la catastrofe climatica. Un sacco di cose che sapevo sono state messe in discussione ma d'altronde mi sono già abituata a questo suo lato. Questo libro mi ha fatto riflettere tantissimo perchè io sto iniziando il mio percorso di low impact (tradotto letteralmente "basso impatto", lo zero waste non mi sembra realistico nel posto dove vivo) e mi sembra di essere impotente. Quanto influisce la mia piccola azione quotidiana? Ch impatto ha sulla salvaguardia del pianeta? E cosa potrei fare di più per poter davvero aiutare il pianeta e con esso i suoi abitanti? Non lo so bene ma i libri servono anche a questo: a riconsiderare tutte le poche certezze che abbiamo. Spero che pubblichi altri saggi e studi su questo argomento perchè è molto brava a spiegarsi, nonostante in questo caso lo abbia dovuto fare in poco spazio (meno di 150 pagine).
Voto finale:4/5
Se partecipate alla reading challenge di popsugar, vale per: "a book written by an author in their 20s"

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