Recensione! Le luci del Titanic, H. Brewster

Ecco ci qui con un'altra recensione! Per l'anniversario dell'affondamento del Titanic cerco sempre di leggere qualcosa, soprattutto ora che sto scrivendo la tesi. Questo è stato il libro che ho scelto per celebrare questo triste anniversario ma sarà stata davvero una buona lettura, adatta all'occasione?

Le luci del Titanic, Hugh Brewster
Titolo originale: Gilded lives, fatal voyage
Tradotto da: Linda Rosaschino
Anno: 2012
Collana True Piemme
Casa editrice: Piemme
Trama: Molti dei passeggeri scesi dal treno in arrivo da Parigi quel 10 aprile 1912 non erano della categoria a cui si poteva dire semplicemente: il Titanic è in ritardo, scusate tanto. L'attesa andava bene per i viaggiatori di terza classe, emigranti bulgari, croati, italiani, anche libanesi, arrivati a piedi da chissà dove. Ora più ora meno, per loro nulla cambiava, e infatti di loro nessuno si preoccupava. Gente come il miliardario John Jacob Astor IV o il famoso artista Frank Millet, invece, non amava gli intoppi. Avevano affari da seguire, appuntamenti importanti dall'altra parte dell'oceano. Ma adesso erano tutti lì, sulla banchina, insieme ad amanti impazienti di specchiarsi negli ori della nave più bella mai vista fino ad allora, o a genitori in lutto che tornavano in patria: destini sospesi sull'orlo di un'Europa ancora innocente. Intrecciando i fili che da molte destinazioni avevano portato il fior fiore del bel mondo a scalpitare per il ritardo della nave che li avrebbe consegnati a un destino non previsto nelle loro dorate scie, questa emozionante ricostruzione del fatale viaggio del Titanic ci consegna un resoconto corale che fa palpitare raccontando l'intreccio di esistenze di colpo fatte a pezzi dalla tragedia, tra "sommersi" e "salvati".
Recensione: Ho scelto di leggere questo libro in questo periodo anche perchè sto scrivendo la tesi (e non so neanche quando darò gli ultimi esami e quindi quando mi laureerò ma sono dettagli di poco conto). Chiunque lo avesse letto, me lo presentava come un libro che mostrava bene usi e costumi del tempo. Ebbene, non è così.
L'autore ha ricostruito il viaggio parlando dei passeggeri. Ovviamente di quali si può parlare? Di quelli su cui abbiamo più materiale. E quali saranno? I ricchi di prima classe. E fin qui non ero stupita, Russell stesso parlò della storia del periodo partendo da sei passeggeri di prima classe in The darksome bounds of a failing world (cliccando sul titolo, potrete leggere la recensione). Il punto è che Brewster butta dentro troppi personaggi alla volta e questo ha giocato un terribile scherzo alla mia concentrazione. Questa è una cosa molto personale, sono sicura che esistano persone là fuori che non devono farsi uno schema per ricordare i singoli passeggeri e cosa facevano nella vita per seguire la lettura tranquillamente. Però per me è stato un enorme problema.
Un'altra cosa che mi ha infastidito è che quando parla di persone che erano omosessuali o che si pensa lo fossero, sembra un tantino omofobo in quanto usa pregiudizi per avvalorare le sue tesi sulla vita privata di questi passeggeri. Vi ricordo che il libro è del 2012, non del 1912.
In un passaggio addirittura usa l'espressione "razze latine" senza virgolettarlo, cosa abbastanza offensiva e che mostra ignoranza perchè a) se devi citare le parole di uno dei membri dell'equipaggio, devi metterle sotto virgolette e b) la parola "razza" la usiamo per i cani e lo facevamo già nel 2012.
Alla fine della lettura posso testimoniare di aver pianto nella parte del salvataggio del Carpathia perchè possono passare anni, libri e tutto quello che volete ma farà sempre male.
Ve lo consiglio? In realtà no, o perlomeno non se non siete appassionati che già conoscono bene la vicenda. Se lo siete e vi siete documentati su come si sono verificati i fatti, allora potrete leggerlo tranquillamente. Il punto è che se leggete questo, non ha alcun senso che leggiate A night to remember di Walter Lord (anche qui cliccando sul titolo arriverete alla recensione). Perchè dico questo? Perchè questo libro è la versione più contemporanea di quello di Lord e non sto scherzando, fossi stata una sua erede avrei fatto causa per plagio. L'unica differenza sostanziale è il fatto che Brewster avesse a disposizione più documenti e testimonianze, dato che l'ultima sopravvissuta era morta da pochi anni. In più l'autore stesso tira sempre in ballo Lord. E ci credo, stia riscrivendo il suo libro aggiungendo dettagli!
Ps: sul retro trovate citata la parte finale del libro ma... con una traduzione diversa? Che succede? Sono ancora confusa.
Voto finale: 3/5

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