Recensione! Speak - le parole non dette, L. H. Anderson

Oggi parliamo di un grande classico della narrativa per ragazzi dei primi anni duemila. Ma sarà degno di essere un classico, almeno secondo la mia opinione?

Speak - Le parole non dette, Laurie Halse Anderson
Anno dell'edizione: 2011
Collana: Y
Casa editrice: Giunti
Trama: Dal primo giorno di liceo Melinda Sordino sa di essere un’emarginata. Dopo aver rovinato a tutti la festa di fine anno scolastico chiamando la polizia – la peggior colpa di cui ci si possa macchiare nel dorato mondo del liceo – le sue migliori amiche le hanno tolto la parola e gli altri studenti la guardano con disprezzo. Decide, allora, di rinchiudersi nell’eremo dei suoi pensieri, dove le bugie e le ipocrisie della scuola, degli insegnanti e dei genitori sprofondano nel suo stesso silenzio e l’unico sollievo che le rimane è quello di non parlare. Ma non è tutto così semplice nemmeno nella sua testa, un segreto le secca la gola e le serra le labbra.
Recensione: Ci tengo a specificare anche se è spoiler che in questo libro si parla di stupro e di come una vittima può cadere in depressione dopo un evento simile. Io lo sapevo già prima di partire quindi ero pronta a leggerlo. E' un libro molto breve e scritto in un modo particolare, con capitoli brevissimi divisi in brevi paragrafi e pochi dialoghi. Seguiamo la protagonista durante il suo primo anno liceo che affronta tenendosi dentro un segreto orribile. Tutti gli stereotipi che potreste trovare sulla scuola americana e sui liceali ci sono. Ultimamente mi sono resa conto di come i film degli ultimi trent'anni e buona parte dei libri per adolescenti derivassero dall'America e di come questo creasse false aspettative o un'idea sbagliata sull'adolescenza e sul liceo. Ovviamente questo libro è scritto da un'autrice americana quindi saprà quello che dice però mamma mia, tutti quegli stereotipi erano troppi: si va dal comportamento degli studenti che vogliono entrare in gruppi che potrebbero renderli popolari, alla divisione in mensa, ai vari tipi di insegnanti, alle feste e tutto. 
Lo stile narrativo non mi ha conquistata. E' difficile legare con la protagonista ma non per come si comporta, non mi ha dato fastidio il suo modo di vivere (anche perchè so bene cosa siano i traumi, i disturbi mentali e tutto ciò che fa parte di quella sfera) ma per com'era scritto il suo punto di vista. C'erano parti che non mi sembravano si legassero bene tra di loro. Mi è sembrato di perdermi qualcosa proprio per com'era strutturato il libro. Vi ho detto che parla di stupro ebbene, ne parla però non così tanto e soprattutto nell'ultima parte. E mi dispiace. il tema poteva essere affrontato in modo diverso. E' difficile spiegare ai ragazzi giovani cose così terribili ma esistono vari modi ed è giusto parlarne. Solo che così mi è sembrato troppo poco adatto. Non se ne parlava abbastanza. 
Avevo letto un libro - Ascolta il tuo cuore di Sarah Dessen - che è molto simile a questo quindi, se a voi questo è piaciuto, leggete anche quello. 
Voto: 2/5
Se partecipate alla Popsugar reading challenge vale per "a book that passes the Bechdel test", a book with at least a four-star rating on goodreads".

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