Recensione! La selva degli impiccati, M. Simoni

Benvenuti! Oggi parliamo di un libro uscito a maggio e di uno dei miei scrittori preferiti. A voi piacciono tutti i libri dei vostri autori preferiti? 

La selva degli impiccati, Marcello Simoni
Anno: 2020
Casa editrice: Einaudi
Collana: Stile libero Big
Trama: Anno Domini 1463, Parigi. Rinchiuso in un pozzo dello Châtelet, François Villon si vede ormai appeso alla corda del patibolo quando gli viene proposto un accordo: in cambio della vita dovrà stanare dal suo nascondiglio Nicolas Dambourg, il capo dei "Coquillards", una banda di fuorilegge ritenuta ormai sciolta e di cui il poeta avrebbe fatto parte in gioventù. Ma Dambourg, per Villon, è molto più che un vecchio compagno di avventure… Seguito come un’ombra da un misterioso sicario, Villon dovrà districare una vicenda in cui si mescolano avidità, sete di potere e desiderio di vendetta. E fare i conti con l’irruenza di Joséphine Flamant, una fanciulla dai capelli di fuoco, infallibile con l’arco, divenuta brigante dopo aver assistito al linciaggio dello zio a causa di una lanterna. Una lanterna dentro la quale si credeva fosse imprigionato un demone.
Recensione: Ho letto molti libri di Simoni: come ho già detto, è uno dei miei autori preferiti. Ma questo è stato davvero diverso dagli altri. Prima di tutto, rispetto alla maggior parte dei suoi libri, siamo nel tardo medioevo. Ho apprezzato molto questa cosa perchè io e il medioevo non andiamo molto d'accordo e stavo preparando l'esame di arte medievale quando ho deciso di leggerlo quindi di sicuro non avevo voglia di leggere qualcosa su un periodo che stavo studiando.
Il protagonista è un delinquente, cosa non troppo nuova per questo autore ma qui si parla di un personaggio che stava per essere impiccato. Villon, personaggio esistito è uno dei protagonisti più simpatici e irriverenti di tutta la bibliografia di Simoni e ho apprezzato tantissimo questo aspetto perchè ha reso il romanzo diverso da tutti gli altri. Certo, non è simpatico e basta: è molto umano, è astuto e vi conquisterà sicuramente nonostante sia un "cattivo". La storia segue due sviluppi: uno è narrato considerando Villon come protagonista e quindi parla della sua avventura fuori da Parigi e poi di nuovo nella città; l'altro invece segue altri personaggi sempre a Parigi, che ovviamente sono collegati al protagonista. 
Una delle cose che ho preferito di questo libro è l'avere capitoli brevi. Io amo i capitoli brevi. Nei distopici e nei thriller/gialli danno un tocco in più. Anche se non c'è un colpo di scena, il capitolo corto ti fa sentire come se ci fosse stato e ti aiuta a concentrarti nella lettura e a lasciarti coinvolgere. L'intera storia mi è piaciuta tanto e l'ho trovata molto diversa da quelle narrate negli altri romanzi di questo autore. Bello, Bello, Bello. 
Voto finale: 5/5

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