Recensione! Vox, C. Dalcher

Bentornati! Oggi parliamo di un distopico totalmente diverso da tutti quelli che ho letto in precedenza. Ma diverso equivale a bello, in questo caso? 

Vox, Christina Dalcher
Tradotto da: Barbara Ronca
Anno: 2019
Casa editrice: Nord
Collana: Tea
Trama: Jean McClellan è diventata una donna di poche parole. Ma non per sua scelta. Può pronunciarne solo cento al giorno, non una di più. Anche sua figlia di sei anni porta il braccialetto conta parole, e le è proibito imparare a leggere e a scrivere. Perché, con il nuovo governo al potere, in America è cambiato tutto. Jean è solo una dei milioni di donne che, oltre alla voce, hanno dovuto rinunciare al passaporto, al conto in banca, al lavoro. Ma è l’unica che ora ha la possibilità di ribellarsi. Per se stessa, per sua figlia, per tutte le donne. 
Recensione: Il genere distopico è uno dei miei preferiti. Se ci unite il femminismo come base del romanzo, io vendo l'anima pur di leggerlo. Così quando sono riuscita a prendermelo ero super felice (sono riuscita a trovare l'edizione a 5€ della Tea per la promozione estiva, devo essere onesta). Mi ha catturata dal primo momento in cui mi sono messa seduta a leggerlo. Era così coinvolgente. Una realtà purtroppo non troppo distante dalla nostra dove il cristianesimo è stato estremizzato così tanto da togliere la possibilità di parlare alle donne. Si toccano tanti temi: come la donna viene vista, come rimuovere le donne dai posti di lavoro intaccherebbe pesantemente l'economia, come sia facile manipolare le menti, il razzismo in America, l'omofobia (magari questi due temi vengono discussi poco ma sono felice che ci sia stata un'inclusione da parte di quest'autrice perché significa che riconosce questi problemi nel suo stato). Ho amato i capitoli brevi. Per me thriller e distopici dovrebbero essere scritti sempre con i capitoli brevi perché danno qualcosa in più alla storia. Se i fantasy fossero scritti così, li leggerei, ad esempio. Ma torniamo a noi.
Andava tutto bene fino alle ultime cento pagine. Leggendo i ringraziamenti, ho notato che l'autrice dice di aver scritto il libro in due mesi. Beh, si nota dall'ultima parte. Lasciate che vi spieghi perché. Io sono sicura, sicurissima che la Dalcher avesse le idee ben chiare nella sua testa - è stato così anche per la mia tesi - ma metterle giù, su un file word è tutt'altra storia. Insomma, per farla breve, il finale non è chiaro, sembra fatto su all'ultimo. Mi sentivo come se mi fossi persa qualcosa con l'unico problema che quel qualcosa non era poi presente nel libro. Non ho condiviso sempre le decisioni prese dalla protagonista che è un po' confusa ma la cosa che ho compreso di meno di lei e della sua vita privata è la questione sentimentale. Ebbene sì, spoilerone: triangolo amoroso signori. Cosa che odio e che qui non ho capito appieno. Ma è sempre parte del problema "ultime cento pagine". Lei non prende una decisione perché l'autrice usa un espediente incredibile per far sì che lei abbia una sola possibilità di scelta. 
Ve lo consiglio? Assolutamente sì! Tenete solo a mente che le ultime pagine saranno confuse e veloci in un modo che non vi permetterà di capire bene come si è arrivati alla fine.  
Voto finale: 4/5
Se partecipate alla Popsugar reading challenge, vale per "a book about or by a woman in Stem".

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