Recensione! La ballata dell'usignolo e del serpente, S. Collins - Hunger Games #0

Ne hanno parlato tutti, in libreria era difficile trovarlo ma questo prequel era davvero necessario per la famosa saga Hunger Games? Ora vi dico la mia. 

La ballata dell'usignolo e del serpente, Suzanne Collins
Anno: 2020
Casa editrice: Mondadori
Trama: È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, possibilità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi.
I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D’ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.
Recensione: Sono passati otto anni da quando ho divorato la saga dopo aver visto il film solo perché Taylor Swift aveva lavorato alla colonna sonora. Ho molti bei ricordi legati a questa saga, tant'è che ci ho costruito sopra la tesina per la maturità, quattro anni fa. 
Quando hanno annunciato il prequel, lo scorso anno, mi sono chiesta "ma è una cosa fatta per i lettori? O per soldi?". Quand'è arrivato a casa, ho pensato che fossero tante pagine - anche troppe - per essere stato scritto solo per soldi (sono quasi 500 pagine e sono belle piene). Ero entusiasta anche se la trama mi spaventava un po'. Perché fare un libro su quello che conosciamo come il Presidente Snow? Perché parlare della decima edizione dei Giochi e non della prima o di quella di Haymitch? 
Alla fine l'ho divorato. Mi è piaciuto tantissimo ma ha dei difetti, hai voglia se ha dei difetti. È diviso in tre parti: "Il Mentore", "Il Premio", "Il Pacificatore". 
La prima parla di come Snow vive in questa Capitol City post-bellica, senza soldi e con un'unica speranza per diventare qualcuno: avere un tributo che vinca gli Hunger Games per poter avere un premio e andare all'università. Vediamo come si sviluppa quest'edizione di questi Giochi ancora relativamente nuovi per la popolazione. Molte delle cose che conosciamo iniziano ad essere presenti in quest'edizione. 
Nella seconda parte abbiamo i Giochi veri e propri che sono diversi e molto particolari (ma non voglio cadere nello spoiler). Alla fine abbiamo la parte finale che è stata la più noiosa ma anche la meno comprensibile. Perché nonostante i Giochi narrati nella seconda parte siano molto particolari, sono stati comunque coinvolgenti. Si poteva fare di meglio ma è una parte migliore di quella finale che davvero, ancora devo comprendere. La prima parte di questo finale è noiosa e tranquilla poi nell'ultima parte, accadono duecento cose tutte insieme e tu sei lì che cerchi di capire cos'hai appena letto mentre continui e trovi altre cose strane e incomprensibili. Ci sono parti incoerenti a parer mio, magari buttate giù in fretta e non riviste (ricordiamoci che c'è sempre un team dietro alla pubblicazione di un libro tramite una casa editrice quindi...qualcosa è andato storto). In un pezzo di poche righe, c'è un personaggio che si sposta a caso e non capisci in che tempo sia riuscito a spostarsi di circa un chilometro se due parole prima era di fianco a Snow. In più il finale intero è molto poco comprensibile però non posso spiegarlo senza fare spoiler quindi tenete a mente questa cosa quando lo leggerete.
Snow è l'unico personaggio ben delineato: i mentori, gli altri tributi, la famiglia stessa di Coriolanus sono descritti pochissimo (tra cui Tigris che conosciamo già da Il canto della rivolta! Io mi ero completamente dimenticata di lei!). E' un personaggio ambiguo: altro che due facce, ne avrà sei come minimo. A volte ho provato compassione per lui e penso che l'intento dell'autrice fosse questo ma alla fine sono tornata sui miei passi.
Leggere questo libro prima della trilogia è sbagliato, non fatelo. Leggetelo dopo anche se... molte cose non vi sembreranno comprensibili comunque. Ci sono troppi anni in mezzo, tra la decima edizione e quella in cui troviamo Katniss quindi ci sono ancora troppe cose da spiegare. Nuovo prequel in arrivo? Magari per il ventesimo anniversario della pubblicazione del primo volume? Io so su chi vorrei un prequel ma ho ancora cose da dire, quindi lasciamo stare. 
Leggendo questo libro, ho capito molto in fretta chi sarebbe morto. Non è difficile farlo dato che ho letto una saga intera scritta da questa scrittrice (la morte di Finnick non è stata una sorpresa per me, quella di Primrose sì). Purtroppo avrei preferito che questo personaggio in particolare rimanesse in vita, anzi già lo shippavo con un altro. Ma dettagli. 
Ci sono davvero punti che non vengono spiegati nonostante tutte quelle pagine. Mi faccio ancora delle domande, dopo giorni dalla fine della lettura. Sapremo mai cos'è successo e avremo mai una spiegazione completa? Chissà.
Voto finale: 4/5

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