Recensione! Sweet Salgari, P. Bacilieri

Siamo arrivati ad un altro appuntamento con le graphic novel della collana Visioni del Corriere della sera. Oggi parliamo di una biografia! È già la terza che leggo in questo formato. Come sarà andata?



Sweet Salgari, Paolo Bacilieri
Anno: 2012
Casa editrice: Coconino Press - Fandango
Trama: “A voi che vi siete arricchiti con la mia pelle… chiedo solo che pensiate ai miei funerali. Vi saluto spezzando la penna”. Così scriveva Emilio Salgari nell’ultima lettera ai suoi editori poco prima di togliersi la vita cent’anni fa, il 25 aprile 1911 a Torino. Una fine amara e tragica, per lo scrittore padre della narrativa popolare d’avventura, capace come nessuno di accendere la fantasia di più generazioni, ma sempre sottovalutato e sfruttato in vita. Nelle pagine di Sweet Salgari si trova lo scrittore e l’uomo con moglie e quattro figli che inventò e raccontò tutto questo senza mai muoversi da casa. Inseguito dalle scadenze, spremuto e sottopagato da editori che gli imponevano per contratto quattro romanzi l’anno, estraneo ai “salotti buoni” della letteratura perché considerato all'epoca scrittore-intrattenitore di serie B.
Recensione: Ho visto Sandokan in vari formati, da bambina: serie tv, cartoni animati... ma mai che io abbia letto un libro di Salgari. Quindi leggere la sua autobiografia mi sembrava un po' strano. Prima di comprare questo fumetto non sapevo niente su questo autore. Poi prima di leggerlo ho iniziato a captare qualche informazione qui e là e una cosa mi ha colpito: sia Salgari, sia Bacilieri sono veronesi e per me Verona è come una casa che ho dovuto lasciare controvoglia. Solo che non mi aspettavo di ritrovarla più di tanto nella graphic novel perché so che l'autore si è suicidato a Torino e pensavo che avesse girato il mondo per poter scrivere Sandokan. Ebbene, partiamo proprio da questo: dalle splendide tavole che compongono questo libro. È interamente in bianco e nero ma è davvero fatto bene. Mi sono trovata a vedere l'Adige con i suoi ponti, l'Arena, le Arche Scaligere nonostante la distanza. Ho pianto vedendo Verona così ben riprodotta. Ma non è stata l'unica cosa che mi ha fatto piangere. La storia si divide tra il momento in cui l'autore decide di suicidarsi e i flashback che ci raccontano la sua vita. È stato davvero emozionante e ben fatto. Ovviamente se siete sensibili e non ve la sentite di affrontare un'opera che parla di suicidio, non fa per voi ma se riuscite a superare un argomento così tosto, dovete leggerlo. E poi come me dovrete cercare una copia de Le tigri di Mompracem perché vi farà venir voglia di leggere quello che Salgari ha scritto. Assurdo pensare che già nel 1911 uno scrittore denunciava la malvagità degli editori che vogliono solo fare soldi ma è ancora più assurdo sentire certe storie oggi, sui social e sui giornali. 
Voto finale: 5/5

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