Recensione! Il paese del sale e delle stelle, Z. Joukhadar

Ciao a tutti, oggi vi parlo del primo romanzo di questo autore! L'ho terminato il giorno della mia laurea, dopo circa 18 giorni di lettura e finalmente riesco a parlarvene (anche perchè è stato pubblicato un anno fa, è anche ora che ve ne parli). 

Il paese del sale e delle stelle, Zeyn Joukhadar
Tradotto da Stefano Beretta
Anno: 2019
Casa editrice: Garzanti
Trama: Il mondo di Nour è fatto di colori. Ogni volta che sente una voce o legge una lettera, davanti ai suoi occhi tutto si tinge delle più brillanti tonalità di verde, rosso, giallo e blu. Ma da quando è ritornata in Siria dagli Stati Uniti, dopo la morte del padre, intorno a lei vede solo grigio: non ci sono più sfumature né riflessi. Ora Nour deve occuparsi da sola delle sue sorelline. A dodici anni è un compito difficile, soprattutto in una terra che ti è estranea. Una terra in cui dovrebbero affondare le tue radici, ma dove non conosci nessuno. Una terra rischiosa, con pericoli nascosti dietro ogni angolo. Ma Nour ha le storie che suo padre le raccontava prima di dormire a farle compagnia. È a quelle parole che si aggrappa per trovare il coraggio di affrontare le difficoltà. In particolare, alla leggenda di Rawiya, la sua preferita, che racconta di una ragazzina come lei, costretta a fingersi uomo per realizzare il suo sogno proibito: far parte di una spedizione che vuole disegnare la carta geografica del mondo. Un'impresa straordinaria, in cui riesce a dimostrare tutta la sua forza. Per Nour, che la conosce a memoria, quella favola adesso ha un significato completamente diverso. E anche la mappa che ha trovato tra i documenti della sua famiglia assume un valore speciale. Forse indica la strada da seguire per mettere in salvo sé stessa e le sue sorelle. Forse è la sua unica possibilità. Quello che deve imparare, però, è che ci sono sentieri tracciati sulla carta e sentieri tracciati nel cuore. Che anche le parole a volte possono essere una guida e una protezione, soprattutto se vengono dalla persona che l'ha amata di più al mondo.
Recensione: Ho comprato questo libro poco dopo la sua uscita ma alla fine, per un motivo o un altro, ho atteso un anno prima di leggerlo. Voglio specificare che questo è stato il romanzo di debutto di questo autore e che questa cosa incide sulla recensione che voglio fare. La storia è bella: Nour e la sua famiglia devono superare ostacoli e situazioni terribili per sfuggire alla guerra in Siria e allo stesso tempo ci viene raccontata la storia di Rawiya che si finge uomo per scoprire le meraviglie della terrà con il grande geografo Al-idrisi. Però lo stile narrativo è stato un enorme problema per me. Il libro è diviso in 5 parti. La prima è stata la più difficile da leggere perchè Nour è sinesteta, quindi collega ogni cosa - soprattutto astratta - ai colori. E questo era presente una frase sì e una no. Era insopportabile per me che non lo sono e non collego le cose ai colori (oddio, in realtà sì ma non di continuo). Nelle restanti parti la narrazione è cambiata leggermente ma comunque non era una narrazione così fluida da farmi sentire coinvolta nei confronti della storia. Alcuni temi ricorrono spesso (le pietre, le stelle e, di conseguenza, la geografia in ogni sua parte) ma a volte ho trovato incongruenze o buchi di trama o semplicemente passaggi in cui non capivo bene perchè stesse accadendo una certa cosa perchè non era spiegata in modo totalmente comprensibile. Vi posso però dire che probabilmente è stato anche un mio problema, nel senso che questo libro - tra nomi di luoghi, colori e altro - ha giocato molto con la mia concentrazione poco presente. C'erano parti che non riuscivo a leggere bene perchè c'erano troppi nomi o cose simili ma so che questo è un mio problema. Ripeto: la storia è bella ed è solo il primo libro di questo autore. Penso che possa migliorare.  
Voto finale: 3,5/5

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