Recensione! Noi, E. Zamjatin

Benvenuti o bentornati! Oggi vi parlo del primo romanzo distopico di cui si conosce l'esistenza, ovvero il romanzo di un autore russo del 1920. Un secolo fa! A me sembra incredibile che questo libro abbia più di cent'anni. Ora ve ne parlo per bene, però.

Noi, Evgenij Zamjatin
Anno: 1920
Anno dell'edizione: 2019
Casa editrice: Kkien publ. int. 
Trama: 
Il romanzo narra, sotto forma di diario, le vicende del protagonista D-503, un giovane ingegnere impegnato a costruire una navicella, affinché lo Stato Unico possa diffondere le leggi e le ideologie ovunque. La città dove si svolge la vicenda, infatti, è delimitata da un muro di color verde che separa il regno animale e vegetale al suo esterno. In questa realtà i cittadini sono costantemente sorvegliati, mentre svolgono qualsiasi attività, in quanto devono rispettare un rigido orario di lavoro e di riposo. La vita descritta è perennemente controllata, le case sono interamente di vetro, persino l’atto sessuale è regolato da tagliandi rosa, una sorta di “prenotazioni sessuali”. 
Non c’è da meravigliarsi che in questo posto non ci sia spazio per i sentimenti o emozioni, poiché lo Stato Unico mira all’annullamento dell’individuo e crede che grazie alla mancanza di libertà di scelta, allora nessuno potrà essere infelice. Non esiste “l’Io” ma solo il “Noi”. Cosa potrebbe succedere allora se il protagonista, un rigoroso matematico e fedele allo Stato Unico si innamorasse di I-330, una ragazza ribelle pronta a tutto pur di soverchiare il sistema? Da questo momento i dubbi cresceranno velocemente e lo porteranno a rivedere le sue posizioni su tutto ciò che considerava certo.
Recensione: Come tutti i libri russi che troverete recensiti su questo blog da questo in poi, anche Noi mi è stato consigliato dalla mia amica Lara. Questo in particolare era tra quelli che sperava leggessi il prima possibile perchè è tra i suoi preferiti. Quando ha detto le parole magiche, ovvero "romanzo distopico", è finito nella mia lista dei desideri in tempi brevissimi. L'ho comprato a Gennaio in offerta e sono riuscita a leggerlo presto. Purtroppo l'ho letto in una settimana stressante (che era casualmente la settimana di Sanremo ma giuro che non è stato il festival a stressarmi) e questo ha fatto sì che ci mettessi più tempo del previsto. La struttura mi piace molto: noi leggiamo le note che D-503 ci scrive, quindi conosciamo lo Stato Unico attraverso i suoi occhi. Vediamo la sua vita che lui reputa totalmente normale e sappiamo cosa pensa. Una sorta di diario dedicato a chi non vive nello Stato unico, praticamente completamente basato sulla matematica e quindi sulla perfezione. Il problema che sorge nel leggere questo diario è che D-503 a volte interrompe le frasi a caso, usa tante metafore e termini matematici. Quindi, non riuscendo a concentrarmi troppo, la lettura ha richiesto più attenzione di tanti altri libri. Ve lo dico perchè se avete qualche problema che riguarda l'apprendimento o la lettura, potrebbe non essere un libro facile da leggere. 
A parte D-503 tutti i personaggi sono descritti poco e, per quanto mi riguarda, poco affidabili. Non mi veniva voglia di voler approfondire troppo le loro vite ma, ai fini della storia penso sia giusto così, gli hanno dato qualcosa in più (e mi fermo qui perchè poi rischio di spoilerarvi cose). Purtroppo per quanto riguarda R-13 che è un membro nero (l'unico citato tra l'altro), viene usata la n-word. So che la casa editrice ha recentemente revisionato il testo, spero che questa cosa venga rimossa e sostituita perchè è vero che Zamjatin ha scritto il romanzo nel 1920 ma noi siamo nel 2021. 
La cosa che apprezzo di D-503 come personaggio è il poter seguire da sua vita raccontata direttamente da lui, vedere la confusione che l'ignoto gli crea, la paura e l'attrazione per esso e per chi glielo fa scoprire, per chi gli mostra che non c'è un solo modo di vivere e la perfezione in realtà non esiste. Penso che nel nostro piccolo, sia possibile per tutti noi immedesimarci in un personaggio simile. 
Nella storia vengono riprese molte cose della dottrina cattolica per fare gli esempi con gli antenati imperfetti di questo mondo perfetto, basato sulla matematica che viene tirata in ballo molto spesso (per me che non vado d'accordo con le materie scientifiche, non è stato bellissimo). Tutto di questo libro mi ha fatto pensare "potrebbe essere stato scritto dieci anni fa, nel periodo d'oro del distopico per ragazzi ma ci credo quando penso che ha un secolo" perchè comunque è basato sul periodo delle rivoluzioni in Russia. 
Ho adorato il modo in cui il mondo viene costruito, mi è piaciuto immaginarmelo così come mi è piaciuto immaginarmi la vita dei membri dello Stato unico e so che il film dovrebbe uscire in russo quest'anno! Spero nel doppiaggio inglese come punto di partenza perchè dal trailer (che trovate qui) sembra fantastico! Il mio problema da lettrice è ammettere che The giver, che è venuto alla luce mooolti anni dopo, è letteralmente la versione per bambini di questo. E lo dico perchè The giver, sia libro che film, è una delle mie opere preferite di questo genere. Quindi, se lo avete letto da giovani, ora potete tranquillamente recuperare questo!
Voto finale: 4/5

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