Recensione! Quella sera dorata, P. Cameron

Bentornati o benvenuti! Oggi, nel trecentesimo post del blog, vi parlo di un libro non proprio recentissimo e di un autore di cui ho già letto un altro libro. Non fare paragoni è stato impossibile! 


Quella sera dorata, Peter Cameron
Tradotto da: Alberto Rossatti
Anno: 2002
Anno dell'edizione: 2011
Casa editrice: Adelphi
Trama: Quando qualcuno si accinge a scrivere la biografia di qualcun altro, parenti e amici del biografato cercano quasi sempre di ostacolare un'iniziativa che, in un futuro minacciosamente vicino, li costringerebbe a leggere la solita compilazione di svarioni, congetture e voli di fantasia non autorizzati. È quindi ovvio che né la moglie, né il fratello, né l'amante del defunto Jules Gund, autore di un solo e venerato libro, desiderano che il giovane Omar Rezaghi si rechi nella tenuta di famiglia in Uruguay, e s'impicci di faccende – piuttosto scabrose, fra l'altro – che non lo riguardano. Ma Omar ha una fidanzata che ripone in lui consistenti aspettative, e lo mette, di fatto, sul primo aereo per il Sudamerica – ignorando di consegnarlo così, nel ruolo di amoroso, a tre consumati professionisti della dissimulazione.
Recensione: Tre anni esatti prima di leggere questo libro, ho letto Un giorno questo dolore ti sarà utile (cliccate sul titolo per leggere trama e recensione) dello stesso autore. Un libro breve che mi è piaciuto molto. Quando ho preso in mano Quella sera dorata per leggerlo, mi aspettavo una bella storia, non per forza piena di eventi ma che parlasse di questo dottorando che scopre qualcosa sulla vita di un autore scomparso e le conseguenze di queste scoperte. Invece questo libro è stato totalmente diverso rispetto a ciò che mi aspettavo. Non è sempre una cosa negativa però rimanere delusi non è piacevole. Il libro è diviso in due parti che combaciano quasi con le due metà. Nella prima prevale il dialogo e seguiamo la discussione sulla concessione dell'autorizzazione per la biografia. Nella seconda il dialogo è meno presente ma seguiamo ancora la stessa discussione per circa metà di questa parte. Dopodiché si parla dei personaggi dopo la scelta fatta da ciascuno di loro. 
Insomma, è una storia molto banale. Mai mi sarei aspettata di leggere per circa 250 pagine una sorta di dibattito sullo stesso argomento e di trovare una risoluzione della storia molto breve come quella che poi si ha. La cosa più bella del libro è lo stile narrativo. Cameron sa scrivere, non possiamo dire di no, quindi la lettura è stata piacevole ma mi ha deluso quello che ha raccontato. 
Un'osservazione: in entrambi i libri che ho letto di questo autore, ci sono personaggi gay. Non c'è altro tipo di rappresentazione per quanto riguarda le tematiche LGBQT+ ma penso che sia il suo modo di essere inclusivo sotto questo aspetto. E mi fa piacere perchè se penso ad altri autori di cui ho letto più libri, mi rendo conto che non capita mai (a meno che non si tratti di autori che si identificano con orientamenti sessuali diversi da quello etero). 
Voto finale: 3/5

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