Recensione! Il prigioniero del cielo, C. R. Zafon (Cimitero dei libri dimenticati #3)

Dopo tanti anni dall'inizio di questa saga (il primo volume è uscito vent'anni fa ma io ho iniziato a leggerla solo nel 2014), sono arrivata a leggere il terzo volume della saga del Cimitero di libri dimenticati. Purtroppo, avendo letto il primo libro prima di aprire il blog, non posso aggiungere il link per quella recensione (non esiste nemmeno su goodreads perchè ho aperto il mio profilo nel 2015). Spero di rileggerlo presto per potervi scrivere una bella recensione e dare indicazioni a chi non lo ha mai letto, anche perchè è un gran libro.




Il prigioniero del cielo, Carlos Ruiz Zafon
Anno: 2012
Casa editrice: Mondadori
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Trama: Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista.
Recensione: Le dimensioni di questo libro mi hanno stupita perchè è più piccolo del solito. Gli altri volumi della saga sono tra le 500 e le 600 pagine (Il labirinto degli spiriti, che è l'ultimo volume, mi sembra anche più grosso in realtà). Ho capito che questo libro sarebbe stato una sorta di intermezzo nella saga. Mi incuriosiva molto perchè doveva essere concentrato sulla vita di Fermín, che è un personaggio che adoro e che è comparso nel primo volume, L'ombra del vento. Così è stato per la maggior parte del libro perchè, come abbiamo capito in precedenza, la sua vita era legata a quella di Daniel in qualche modo (che rimane il protagonista della saga). Quindi ci vengono spiegate molte cose che ci rendono chiari i due libri precedenti e la connessione tra di essi. Lo stile è quello solito di Carlos Ruiz Zafon però, dando più spazio a Fermín, ci sono molti giri di parole e parole piuttosto articolate essendo quello il modo in cui il personaggio parla. La storia rimane ambientata a Barcellona e il finale è aperto, quindi per capire come tutti i pezzi della storia si incastrano, dobbiamo per forza aspettare il prossimo volume. Se avete letto i primi due, allora dovrete leggere sicuramente anche questo. 
Voto finale: 5/5

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