I "disperatamente abbandonati" e le letture peggiori del 2022
Quest'anno ho deciso di unire i libri che non mi sono piaciuti a quelli che ho abbandonato perché sono stata molto fortunata: fino alla fine dell'anno, ho avuto modo di leggere molti libri che mi sono piaciuti. Vi ricordo che potete anche vedere il video su questa rubrica qui: YOUTUBE
Il primo libro che ho abbandonato è stato Il caffè delle seconde occasioni di Alison Kent. Questa è la trama: Kaylie ha deciso di tornare a Hope Springs, la cittadina in cui è cresciuta circondata dall’affetto di Winton e May, che l’hanno accolta nella loro famiglia come una figlia. Ora che non ci sono più, ha acquistato la casa in cui ha vissuto con loro e ha deciso di trasformarla in un ristorante, il Two Owls Café. Kaylie vuole dare una svolta alla propria vita, e vuole farlo a partire dalla passione più grande che May le ha trasmesso: preparare dolci, soprattutto brownies. Sarà Ten Keller, il tuttofare più abile della città, gentile e affascinante, a occuparsi dei lavori. Ten è subito attratto dalla nuova arrivata, ma l’animo di Kaylie è chiuso e indurito dalle esperienze drammatiche di un passato che la tormenta ancora nei suoi incubi notturni. I suoi veri genitori l’hanno abbandonata da bambina, e lei ha bisogno di scoprire come sono andate le cose. Quando anche Ten le rivela una macchia oscura nei propri ricordi, Hope Springs sembra poter diventare lo sfondo perfetto di una splendida storia di amore e di riscatto.
Questo libro è estremamente prevedibile. Non è sempre un problema ma in questo caso per me lo è stato. I personaggi non mi sono piaciuti: da una parte l'autrice cercava di renderli misteriosi affinché si aprissero pian piano ma penso che non le sia riuscito tanto bene. Dall'altra erano proprio piatti. Alla fine il libro mi risultava molto noioso.
L'ho abbandonato perché West è un personaggio estremamente problematico. Purtroppo so che il dolore non ti fa agire sempre lucidamente ma scegliere di comportarsi male volontariamente è un altro discorso. Entro pagina 60 si arriva a parlare dell'idea di picchiare qualcuno e io non ci ho visto più, come se il tipico cliché del "ragazzo e ragazza soffrono e si salvano a vicenda" non mi stesse bastando. Non è un cliché che mi turba troppo, mentre leggo la storia (anche se è un tantino problematico), ma qui è proprio a livelli estremi.
Il mio problema con questo romanzo, che ho avuto in libreria per tre anni prima che mi venisse in mente di leggerlo, è che la storia è estremamente prevedibile. Così prevedibile che mi ha annoiata. Non sono riuscita a legare con nessuno dei personaggi e, quando mi sono decisa a lasciarlo andare, ho sfogliato la parte che mi mancava e ho realizzato che andava tutto come avevo previsto!
Il primo libro che non mi è piaciuto è stato Stesso sangue di Tito Faraci e Francesco Ripoli, ispirato al racconto di Alessandro Baricco, pubblicato da Feltrinelli. La trama è questa: Un imprecisato paese ispanico: un regolamento di conti. Muore un uomo con il figlio. La figlia nascosta in una botola si salva. Tempo dopo una vecchia signora parla con un uomo che vende biglietti della lotteria. Il passato ritorna, ma senza sangue.
Il problema che ho avuto con questo fumetto è diverso: dal punto di vista artistico, è stupendo. Di una bellezza unica. Ma dal punto di vista della storia, mi ha confuso molto. Viene narrata in un modo troppo schematico per poter ricostruire bene i due intrecci. Peccato perché, come dicevo, le tavole sono bellissime.
L'ultimo libro di cui vi parlo è Genuine Fraud di E. Lockhart, pubblicato da Delacorte press. La trama è questa: È furba, decisa, determinata. Jule West Williams nella vita ha subito tante ingiustizie e sa che cosa significa non avere niente. È per questo che ora nulla la spaventa. Jule non ha paura di scappare, innamorarsi, reinventarsi in mestieri e vite sempre nuovi, ma anche sempre più pericolosi. Ed è proprio tra una vita e l’altra che incontra Imogen. Le due ragazze non hanno praticamente niente in comune. Immie è ricca, di buona famiglia, vive tra New York, Londra e Martha’s Vineyard. Ha tutto ciò che Jule ha sempre desiderato. Eppure tra loro c’è subito intesa. L’intesa diventa amicizia e poi ossessione: improvvisamente a Jule la vicinanza di Imogen non basta più. Lei vuole essere Imogen. In un attimo, il legame tra loro diventa un vortice che gira sempre più veloce. E da cui, una volta risucchiati, è impossibile uscire vivi.
Non mi è piaciuto perché non sono riuscita a creare un legame con i personaggi e la storia, che viene raccontata al contrario (dalla fine all'inizio) aveva del potenziale ma non è stata sviluppata bene.
La recensione completa è qui: Genuine Fraud.
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