Recensione! La misura della felicita, G. Zevin

Buongiorno (o meglio, buon pomeriggio dato che questo post esce prima delle 18)! Oggi vi parlo di un libro che ha la copertina super simile ad altri libri (ricordate la versione originale di Io prima di te? Quella prima della versione con la locandina del film?) ma alquanto originale. Almeno per me. 


La misura della felicità, Gabrielle Zevin
Titolo originale: The storied life of A. J. Fikry
Tradotto da: Mara Dompè
Anno: 2014
Casa editrice: Editrice Nord
Trama: Dalla tragica morte della moglie, A.J. Fikry è diventato un uomo scostante e scorbutico, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Disprezza i libri che vende (e pure quelli che non vende) e ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi e di suggerirgli di abbassare i prezzi. Anche per gli agenti di vendita è ormai un interlocutore a dir poco difficile. Ma tutto cambia una sera come tante, quando, rientrando in libreria, A.J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all’infanzia. Al collo ha appuntato un biglietto scritto dalla madre: Questa è Maya. Ha due anni. È molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata. Seppur riluttante (e sorprendendo tutti i suoi conoscenti), A.J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l’esistenza. Perché Maya è animata da un'insaziabile curiosità e da un'attrazione istintiva per i libri – per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell’affascinante mosaico di parole che riempie le pagine all’interno – e, grazie a lei, A.J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio. Trovando infine la forza per aprirsi a un nuovo, inatteso amore.
Recensione: Le aspettative per questo libro erano molto alte perché è un libro su un libraio scorbutico che trova una bambina abbandonata nella sua libreria e che gli cambia la vita. La resa è stata un pelino diversa da come me l'aspettavo. Prima di tutto, A.J. è un tipo particolare però mi ci sono affezionata subito. Il libro è molto scorrevole, in parte perché è effettivamente veloce, in parte perché è scritto in modo molto schietto. Fatti e dialoghi vengono riportati in un modo molto diretto, come se fossero effettivamente quelli e non avessero bisogno di essere accompagnati da nient'altro. Mi risulta difficile spiegarlo bene. Lo stile dell'autrice risulta molto distaccato, nonostante riesca a far ridere (ma anche piangere). Mi è sembrato quasi freddo ma, in un certo senso, coerente con la storia. Ho sentito tanta malinconia, durante tutto il racconto della vita di A. J., che potrebbe essere la vita di chiunque e proprio per questo è speciale. 
Ho amato quasi tutti i personaggi, questa è una grande fortuna, è il finale è stato in realtà migliore di quanto potessi desiderare. Insomma, non è stato il libro della mia vita ma A.J., Maya, Lambiase e gli altri mi hanno tenuto una gran compagnia. Ve lo consiglio, intanto io vedo come recuperare una copia di Tomorrow and tomorrow and tomorrow della stessa autrice. 
Voto: 4/5

Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione! Gli effetti secondari dei sogni, D. De Vigan

Book haul! Dicembre 2018

Recensione! Sotto il burqa, D. Ellis