Recensione! Una sera tra amici a Jinbōchō, S. Yagisawa
Eccomi qui a parlarvi del secondo volume della duologia dedicata alla libreria Morisaki. Potete leggere trama e recensione del primo libro qui: I miei giorni alla libreria Morisaki.
Anno: 2023
Casa editrice: Feltrinelli
Trama: Alla libreria Morisaki, un piccolo negozio a gestione familiare specializzato in letteratura giapponese moderna, entrano a malapena cinque persone insieme. I libri affollano gli scaffali fino a invadere ogni angolo del pavimento e, all’arrivo di un cliente, da dietro il bancone fa subito capolino il proprietario, lo zio Satoru. Di recente, ad aiutarlo c’è la moglie Momoko e spesso, nel tempo libero dopo l’ufficio, si unisce anche la nipote Takako.
Casa editrice: Feltrinelli
Trama: Alla libreria Morisaki, un piccolo negozio a gestione familiare specializzato in letteratura giapponese moderna, entrano a malapena cinque persone insieme. I libri affollano gli scaffali fino a invadere ogni angolo del pavimento e, all’arrivo di un cliente, da dietro il bancone fa subito capolino il proprietario, lo zio Satoru. Di recente, ad aiutarlo c’è la moglie Momoko e spesso, nel tempo libero dopo l’ufficio, si unisce anche la nipote Takako.
Per la prima volta, la ragazza non si sente più sola; a farle compagnia ci sono nuovi amici e nuovi riti: la festa annuale di Jinbōchō, il caffè all’angolo o una visita inaspettata. Perché una libreria – ha scoperto – è popolata di tante storie, non solo quelle contenute nei libri, ma anche quelle di chi la frequenta. E quelle storie creano legami.
Come segno di gratitudine, Takako regala un viaggio agli zii, impegnandosi a sostituirli mentre sono via e a trasferirsi per qualche sera nella stanza sopra la libreria, come aveva già fatto in passato. Tutto sembra andare a gonfie vele, ma allora perché Satoru si comporta in modo così strano? E cosa vuole quella donna con l’ombrello rosso che è comparsa in fondo alla strada? Quante altre storie, emozioni e tesori custodisce la libreria Morisaki?
Recensione: Il primo volume mi è piaciuto molto ma, la prima parte di questo mi ha lasciata un po' interdetta. Ritroviamo sempre Takako, mesi dopo che se n'è andata dalla libreria, che torna ogni tanto dai suoi zii e tenta di organizzare, da una parte, un viaggio per loro e, dall'altra, cerca di aiutare l'amico Takano e la sua migliore amica (di cui non ricordo il nome, a distanza di un mesetto, assurdo!). Quindi la narrazione è veloce e mi è risultata quasi superficiale. Ma alla fine, mi sembra che abbia un minimo di senso per via di un commento fatto da uno dei personaggi, nei confronti di Takako, che fa anche da voce narrante. La prima parte non è riuscita a trasmettermi molto.
La seconda, invece, è stata molto dolorosa e angosciante. Non posso farvi spoiler ma posso dirvi che non mi aspettavo quest'evoluzione, nel libro. Speravo che fosse uno di quei libri che finiscono completamente bene, un libro fatto per far capire cose importanti ma comunque con un finale spensierato. E invece no: il finale ti fa soffrire, ma forse l'intento era proprio riuscire a emozionare, trasmettendo comunque il messaggio legato - per me - anche al primo libro: ovvero, che non importa come sta andando la tua vita, devi sempre andare avanti e renderti conto che non sei solo e che sei forte. Più di quanto tu possa credere.
Ok, forse il lieto fine in un certo senso c'è. Solo che mi aspettavo qualcosa di diverso.
La seconda, invece, è stata molto dolorosa e angosciante. Non posso farvi spoiler ma posso dirvi che non mi aspettavo quest'evoluzione, nel libro. Speravo che fosse uno di quei libri che finiscono completamente bene, un libro fatto per far capire cose importanti ma comunque con un finale spensierato. E invece no: il finale ti fa soffrire, ma forse l'intento era proprio riuscire a emozionare, trasmettendo comunque il messaggio legato - per me - anche al primo libro: ovvero, che non importa come sta andando la tua vita, devi sempre andare avanti e renderti conto che non sei solo e che sei forte. Più di quanto tu possa credere.
Ok, forse il lieto fine in un certo senso c'è. Solo che mi aspettavo qualcosa di diverso.
Voto: 3/5
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