Le cinque letture peggiori del 2019!

Lo so che aspettavate questo post con ansia. E' il post con cui ci butteremo alle spalle il 2019 in maniera definitiva (o almeno così spero). Ci sono stati libri buoni e libri che non ho intenzione di rileggere neanche sotto tortura. Pronti a scoprire quali sono?
Attenzione: questa è la mia opinione, non la verità assoluta. C'è il vostro preferito in questa lista? Mi dispiace. Spero di non ferire i vostri sentimenti.
Partiamo dal peggiore per andare verso il meno peggio perché mi piace partire col botto e finire portando speranza nei vostri cuori, ricordandovi che ci sono anche libri non troppo brutti.

Il primo di cui parleremo è Recuperate il Titanic! di Clive Cussler. Nel momento esatto in cui ho scritto il titolo, ho sospirato. Ho letto questo libro perché è sul Titanic e amo quella nave e la sua storia e tutto quello che esiste su di essa. Tralasciando il fatto che le storie di spionaggio non mi piacciono e che la trama mi appariva per questo discutibile, non mi è piaciuto com'è stato scritto ma c'è stata una cosa che mi ha fatto proprio pensare "CHE SCHIFO": la misoginia dell'autore. Il disgusto totale che ha provocato una scena in particolare, si è portato via qualsiasi cosa buona del libro (tipo sapere che pensavano che il relitto fosse intero e non diviso in due e che fosse semplicemente adagiato sul fondo dell'oceano che è una cosa bella, se vi piace capire com'era la vita prima del vostro arrivo nel mondo). Vi giuro quella scena mi ha dato la nausea e me la fa venire ancora quando ci penso. L'autore parla delle donne come se fossero utili solo per lo sfogo dei desideri sessuali dell'uomo. Il modo in cui ne parla, come le descrive... in ogni cosa ci mette disprezzo. E non posso sopportarlo.

Il secondo, su cui non è uscita neanche una recensione ufficiale, è I segreti di Brokeback Mountain di Annie Proulx. L'ho letto a dicembre, è stato tra gli ultimi libri che ho terminato lo scorso anno. Merita questo posto speciale perché a) un libro di 52 pagine si definisce tale solo perché la casa editrice ha imbrogliato e ha pubblicato una storia con un font di grandezza esagerata e b) è stato sgradevole come pochi libri al mondo. Del film non posso parlare perché non l'ho visto ma se è come la breve storia a cui è ispirato, posso immaginare. Escludendo la brevità, è scritto in una maniera volgare e fredda che non ti permette di legarti a niente. Capisco che i due protagonisti siano poco istruiti e che abbiano una parlata particolare ma che senso ha renderli due persone rozze e parlare come dovrebbero fare loro anche mentre si narra da narratore esterno? A parte che si trovano pregiudizi sui contadini come se fossero acini di uva in un vigneto e non metto in dubbio che l'autrice volesse rappresentare una società in particolare però un po' di impegno in più potevamo mettercelo, no? NEXT.

Il prossimo è Playlist: l'amore è imprevedibile di Jen Klein. Che dire di questo libro? Mentre scrivevo questo post mi sono accorta che non ho nemmeno mai messo la recensione su Goodreads. Non ricordavo nemmeno il titolo completo. Uno dei YA peggiori che abbia mai letto ma non perché è scritto male, la storia è brutta, ci sono argomenti trattati male. No, niente di tutto questo. Semplicemente non dice niente di niente. Forse uno dei pochi romanzi che non dovrebbero essere nel catalogo della De Agostini, per quanto riguarda la sezione YA.
Recensione qui.

Fuori dal podio ho lasciato due libri a cui ho dato due stelle e mezzo. 
Il primo è Milk And Honey di Rupi Kaur, ovvero la prima raccolta di poesie che abbia mai letto. Questo libro mi ha lasciato un po' perplessa perché alcuni versi mi hanno fatta riflettere ma altri mi sono sembrati dei semplici tweet messi in un libro. Chiunque abbia pubblicato questo libro ha automaticamente dato a tutti la possibilità di fingersi poeti scrivendo una frase sola, divisa a metà da un enjambement (segnatevi questa giornata come l'unica giornata in cui abbia mai scritto una parola in francese perché non accadrà mai più: il francese fa parte delle cose che non mi piacciono in questo mondo, a livello culturale). Non male ma neanche tanto bene.

L'ultimo libro di cui vi parlerò è Il nostro anno infinito di Matthew Crow. In poche parole: Colpa delle stelle a ruoli invertiti. Fine della recensione. 
Scherzi a parte è davvero così, quindi non posso dire che sia orrido però cavoli, l'originalità in questo libro è davvero poca. Il personaggio femminile è ugualmente insopportabile, c'è qualcuno che muore, qualcuno che si salva. Niente di troppo eccitante ma ovviamente ho altri libri simili in lista perché a me piace farmi male. 

Ma forse questo non è davvero l'ultimo libro. Penso che una menzione speciale la meriti Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. L'ho letto e abbandonato un sacco di tempo fa e ho deciso di rileggerlo in un'altra edizione. L'ho terminato per pietà ma la mia idea non cambia. Non mi piace niente di questo libro eccetto la dedizione di Gatsby nel cercare di conquistare Daisy e nel volerla proteggere da qualsiasi cosa. Recensione qui.

Ora abbiamo davvero finito col 2019. Speriamo per sempre perché quest'anno ha avuto così tanti bassi per me che ogni volta che cerco gli alti, fatico tantissimo a trovarli. Eppure so che sono lì.
Vi ringrazio del supporto costante che date al mio blog. E' come se steste dando motivazione direttamente a me, ogni volta che leggere un mio post e mi contattate sui social. Quest'anno sarà migliore perché farò qualsiasi cosa per renderlo tale. La prossima settimana ad esempio tornano le recensioni. E' il primo passo per andare avanti.  


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