Recensione! il Gioco dell'Angelo, Carlos Ruiz Zafon.


E' passato poco più di un anno da quando ho letto L'Ombra del Vento perchè era nelle letture consigliate per l'estate dalla professoressa di letteratura.
Mi sono letteralmente innamorata di quel libro, dello stile dell'autore e della sua ironia.
Ovviamente, se scopri che esiste un seguito, lo devi comprare. O prendere in scambio.
E divorarlo, come nel mio caso.

Il Gioco dell'Angelo, Carlos Ruiz Zafon, Mondadori, 13€
Trama:  Nella tumultuosa Barcellona degli anni Venti, il giovane David Martín cova un sogno, inconfessabile quanto universale: diventare uno scrittore. Quando la sorte inaspettatamente gli offre l'occasione di pubblicare un suo racconto, il successo comincia infine ad arridergli. È proprio da quel momento tuttavia che la sua vita inizierà a porgli interrogativi ai quali non ha immediata risposta, esponendolo come mai prima di allora a imprevedibili azzardi e travolgenti passioni, crimini efferati e sentimenti assoluti, lungo le strade di una Barcellona ora familiare, più spesso sconosciuta e inquietante, dai cui angoli fanno capolino luoghi e personaggi che i lettori de "L'ombra del vento" hanno già imparato ad amare. Quando David si deciderà infine ad accettare la proposta di un misterioso editore - scrivere un'opera immane e rivoluzionaria, destinata a cambiare le sorti dell'umanità -, non si renderà conto che, al compimento di una simile impresa, ad attenderlo non ci saranno soltanto onore e gloria.

Recensione: Come dicevo, sono rimasta incantata dal primo libro della serie del Cimitero dei Libri Dimenticati tanto e anche più di quanto sia rimasta affascinata dalla Storia Infinita perchè in quel libro avevo la possibilità di diventare parte di una storia che pareva non avere fine, in questi avevo la possibilità di visitare dei luoghi incantati, o maledetti, e un cimitero di libri dimenticati in compagnia di scrittori e librai che vivevano la vita degli autori dei libri che decidevano di salvare.
Rispetto a L'ombra del vento, questo è stato decisamente più cruento in quanto a morti e descrizioni e sono rimasta stupita dal fatto che fosse un prequel e non un sequel come mi aspettavo ma ha avuto i suoi punti di congiunzione con il primo grazie alla città, il cimitero, Sempere e la sua libreria e il finale che mi ha lasciata a pezzi/distrutta emotivamente/sconvolta/a bocca asciutta.
Carlos Ruiz Zafon si è guadagnato un'altra volta la mia fiducia, se non la mia anima da lettrice accanita.
Una volta ho letto una citazione che non ricordo (come al solito) di qualcuno che non ricordo (di nuovo) che diceva una cosa tipo "un bravo scrittore ti fa credere di star parlando di te mentre sta parlando di se stesso" e così fa quest'uomo.
Il mio personaggio preferito è stato...quello di Isabella. Con lei David era una persona migliore. La loro amicizia era la cosa più preziosa che Martin avesse a parte il suo talento.
In compenso ho odiato il personaggio di Cristina, che si sentiva sempre in debito con Pedro Vidal, mentore di David, tanto da sacrificare la sua vita e felicità per stare accanto a don Pedro invece che stare con Martin.
Ora non mi resta che legge l'ultimo libro della serie (per ora, dei rumors parlano di un quarto libro in arrivo).
Ps: la mia teoria riguardo alla coerenza del titolo con il racconto è questa: lasciando da parte gli angeli del cimitero e della spilla di Corelli, il libro ha questo nome perchè Lucifero era un angelo del paradiso cacciato poichè era un angelo ribelle, secondo la Bibbia.
In questo libro, non solo si verificano diversi incendi e il libro che David salva si chiama Lux Aeterna (Luce eterna) e quindi si collega al nome di Satana prima di essere cacciato all'inferno ma Corelli chiede a David di scrivere una religione che porti addirittura gli uomini ad uccidere. Tutto questo in cambio dell'eternità e della salvezza.
Quindi, secondo la mia mente malata, Corelli è il diavolo, ovvero l'angelo ribelle. (nel caso non lo aveste capito, ho una buona immaginazione)
Voto finale: 4,5/5

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