Recensioni brevi! I miei "disperatamente abbandonati" Parte I

Salve a tutti, purtroppo diversi eventi mi hanno costretta ad allontanarmi dal blog ma sono ancora qui per parlare...di libri, come sempre.
Ultimamente è stato un brutto periodo per la lettura e ho abbandonato tantissimi libri in quest'ultima estate quindi pensavo di fare delle brevi recensioni di quei libri che non ho recensito per pietà.
Partiamo dagli ultimi per andare verso i primi. In totale, secondo la libreria che ho su goodreads sono 18.
Let's Go!

Oceano Mare, Alessandro Baricco, Rizzoli, 1993
Trama: Oceano mare racconta del naufragio di una fregata della marina francese, molto tempo fa, in un oceano. Gli uomini a bordo cercheranno di salvarsi su una zattera. Sul mare si incontreranno le vicende di strani personaggi. Come il professore Bartleboom che cerca di stabilire dove finisce il mare, o il pittore Plasson che dipinge solo con acqua marina, e tanti altri individui in cerca di sé, sospesi sul bordo dell'oceano, col destino segnato dal mare. E sul mare si affaccia anche la locanda AI mayer, dove le tante storie confluiscono.
Recensione: l'ho abbandonato dopo 41 pagine perchè...non ci capivo nulla. E' tutto molto confuso. La trama non è lineare, la scrittura talvolta incomprensibile. Ci sono periodi da poche parole e periodi di pagine intere, senza nemmeno un punto. Ne sono rimasta delusa, dato che tutti ne parlavano bene.

La Coscienza di Zeno, Italo Svevo, Barbera Editore, 2006
Trama: Dietro consiglio dello psicoanalista, il protagonista del romanzo, Zeno Cosini, narra i momenti cruciali della propria vita, nel tentativo di superare quell'inettitudine a vivere che lo tormenta da anni, ossia l'incapacità di affrontare responsabilmente la realtà e le inevitabili scelte che essa impone. 
Recensione: Sono resistita circa un centinaio di pagine poi sono crollata. L'avevo pure dimenticato sulla sedia dello studio oculistico, dopo aver fatto la visita e io non dimentico mai un libro. 
La storia in  non mi è sembrata male ma è troppo pesante e noioso, per non parlare del fatto che il protagonista è ambiguo e ossessionato più dalle sigarette che dalla sua vita in generale.
L'unica cosa che mi è piaciuta è stata la narrazione della morte del padre.
Questo libro mi ha fatta interrogare su come i classici vengono scelti, questo è stato l'unico quesito fisso nella mia mente per tutto il tempo.

Wake: qui trovate la recensione.  penso di averne parlato anche troppo.

Uno, Nessuno e Centomila, Luigi Pirandello, Newton Compton, 2013
Trama: «Avevo ventotto anni e sempre fin allora ritenuto il mio naso, se non proprio bello, almeno molto decente».
Ha inizio così l’odissea di Vitangelo Moscarda, quando un commento distratto della moglie lo inchioda a una tremenda verità: gli altri ci vedono in modo diverso da come ci vediamo noi stessi. 
Recensione: Okay, il senso della storia è quella di far capire che gli altri ci percepiscono in un modo diverso. E ci vedono addirittura in un modo diverso. E hanno un giudizio diverso da quello che abbiamo su noi stessi.
Benissimo ma dopo 27 pagine di ossessioni fisiche, giri mentali assurdi e ripetizioni del concetto, l'ho dato ad una mia amica. Della serie "leggitelo tu che poi mi racconti".

Il posto che cercavo, Nicholas Sparks, Frassinelli, 2005
Trama: Jeremy è il newyorkese modello: bello, vive a Manhattan, fa il redattore in una nota rivista, ha una potenziale carriera televisiva all'orizzonte. Ma comela maggior parte degli uomini quasi perfetti, è disilluso sull'amore,preferisce dedicarsi anima e corpo al lavoro. Finché un viaggio nel North Carolina, alla ricerca delle inspiegabili luci che baluginano nei pressi di un cimitero e che una lettera giunta in redazione descrive, gli fa incontrare lo spirito stesso dell'amore. 
Recensione: a metà libro mi sono fermata a rileggere il nome dell'autore sul libro perchè non riuscivo a capacitarmi di come fosse possibile che, un autore che adoro, avesse scritto un libro così noioso.
Non sono riuscita a leggerlo a cuor sereno come tutti gli altri libri scritti da lui che possiedo (ovvero solo 4 ma è già qualcosa).
E' stato pesante, davvero. Ancora non me ne capacito.

Un attimo, un mattino: Era tra le letture di febbraio quindi qui per la recensione.

Il Grande Gatsby: qui per la recensione (con tanto di confronto con il film).
Piccola considerazione: ho deciso di rileggerlo ma nell'edizione mondadori. Mi piacerà? Voglio dire, ho AMATO il film. Mi piacerà, mi deve piacere.

Una Lunga Trattativa, Giovanni Fasanella, Chiarelettere, 2013
Trama: Difficile ammetterlo, però è così: la mafia è stata una risorsa decisiva per lo Stato italiano sin dai suoi albori unitari offrendo appoggio anche militare a chi vigilava sul controllo “democratico” del paese e talora a chi sosteneva veri e propri disegni eversivi.
La magistratura non ce la può fare da sola a spaccare questa crosta spessa di bugie, inganni e depistaggi pilotati. In nome della pace e di una ragione che di Stato ha ben poco. Una pace insanguinata. Per la difesa di interessi internazionali, per il controllo del Mediterraneo. Una partita a scacchi che ci vede di volta in volta spettatori fragili e passivi, collaboratori interessati o eroi coraggiosi, fino alla morte.
Recensionel'unico motivo per cui l'ho abbandonato è che è un saggio sulla politica per cui servono delle basi e delle conoscenze di storia/scienze politiche che neanche la mia prof di diritto possiede.
Del resto l'argomento è molto interessante, se non fosse per il continuo andare avanti e indietro nel tempo dell'autore.

Cime Tempestose, Emily Bronte, Newton Compton, 2007
Trama: Intriso di passioni turbinose come il vento del nord che spazza la brughiera e sibila intorno all'antica casa della famiglia Earnshaw, questa monumentale icona del romanzo europeo restituisce con insuperabile forza drammatica la tragedia di un'umanità sconfitta dalle proprie spietate costrizioni.
Recensioneal capitolo 11 l'ho abbandonato. Ero felicissima di leggere un classico della letteratura inglese però era davvero confuso. E pesante. Per non parlare dell'orrore che mi facevano i personaggi.
Mi è piaciuto così poco che non voglio neanche pensare di riprenderlo in mano.

Qualcuno con cui correre, David Grossman, Mondadori, 2008
Trama: Assaf è un sedicenne timido e impacciato cui viene affidato un compito singolare: ritrovare il proprietario di un cane abbandonato, seguendolo per le strade di Gerusalemme. Correndo dietro all'animale, Assaf viene condotto di fronte a inquietanti personaggi, attraverso i quali ricompone i tasselli di un drammatico puzzle: la vicenda di Tamar, una ragazza solitaria e ribelle, fuggita da casa per andare a salvare il fratello, giovane tossicodipendente finito nella rete di una banda di malfattori. Qualcuno con cui correre è il ritratto di due adolescenti che si cercano, che forse si amano, che soffrono ma combattono con generosità per qualcosa che è dentro di loro.
Recensione:  è stato uno dei primi libri da leggere che ci hanno dato da leggere obbligatoriamente per le vacanze. 
Ero felicissima di leggerlo perchè ho sentito parlare bene di questo autore ma...arrivata a 2/3 del libro, non riuscivo più a leggerne neanche una pagina. Ero proprio bloccata. La storia in se non è malvagia ma ha un che di surreale e pure pesante che me l'ha fatta abbandonare.

Idi di Marzo, Valerio Massimo Manfredi, Mondadori, 2008
Trama: Roma, inizi di marzo del 44 a.C. Caio Giulio Cesare, il pontefice massimo, il dittatore perpetuo, l'invincibile capo militare che ha assoggettato il mondo alla legge romana, è un uomo di cinquantasei anni, solo in apparenza nel pieno della sua prestanza fisica e psichica. In realtà è stanco e malato, una belva fiaccata e rinchiusa nella gabbia dei propri incubi spaventosi. La missione di cui si sente investito - chiudere la sanguinosa stagione delle guerre fratricide, riconciliare le fazioni, salvare il mondo e la civiltà di Roma vacilla paurosamente sotto i colpi dei complotti di palazzo, orditi da chi vede in lui il tiranno efferato, colpevole, dopo lo strappo del Rubicone, di aver messo per sempre fine alla libertà della repubblica. Cesare è come paralizzato, incapace di reggere sulle spalle il peso di un potere immenso e cerca rifugio nella preparazione dell'ennesima campagna bellica, quella contro i Parti. Ma la logica politica della congiura definitiva incalza implacabile e neppure il sacrificio eroico di Publio Sestio, il più fedele legionario di Cesare, compagno di mille battaglie, che si lancia lungo le strade che portano a Roma in una spasmodica corsa contro il tempo per tentare di salvargli la vita, né la cura devota e amorevole della moglie Calpurnia, le attenzioni dell'amante Servilia e del medico Antistio riusciranno a disinnescarla. I presagi si compiranno, le Idi di marzo deflagreranno e il mondo non sarà più lo stesso.
Recensione:  Partendo dal fatto che okay, tutti conosciamo la fine della storia dato che la studiamo dalle elementari ma, considerando che io amo la storia greca e quella romana, non c'è un vero motivo per abbandonare questo romanzo. Eppure c'è perchè, nonostante buona parte di quello che ho letto è stato per la scuola ed ero partita con i migliori presupposti, l'ho abbandonato. 
E' stato molto lento. E non scherzo perchè usare 259 pagine per scrivere di una cosa tipo 10 giorni, è quasi impensabile. Mi sarebbe piaciuto rileggerlo di mia sana pianta ma...non ne ho avuto la forza.

E no, non è il primo romanzo di questo autore che abbandono.

La prima parte si conclude qui. A presto, per la seconda.

 

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