Recensione! Mangia, Prega, Ama - E. Gilbert

Bentornati per un'altra recensione librosa!
Questa volta parliamo di Mangia, Prega, Ama, il libro da cui è stato tratto il film con Julia Roberts. Mi sarà piaciuto? Tocca a voi decidere se proseguire.

Mangia, prega, ama, Elizabeth Gilbert
Casa editrice: Rizzoli
Trama: Liz è bella, bionda, solare; ha una grande casa a New York, un matrimonio perfetto, un lavoro invidiabile. Eppure, in una notte autunnale, si ritrova in lacrime sul pavimento del bagno, con l'unico desiderio di essere mille miglia lontana da lì. Quella notte, Liz capisce di non volere niente di tutto quello che ha, e fa qualcosa di cui non si sarebbe creduta capace: si mette a pregare. Come reagireste se Dio (o qualcosa che gli assomiglia) venisse a toccarvi il cuore e la mente, non per invitarvi alla pazienza e alla rassegnazione, ma per dirvi che avete ragione, quella vita non fa per voi? Probabilmente fareste come Liz: tornereste a letto, a pensarci su. A raccogliere le forze, perché il bello deve ancora venire. Un amarissimo divorzio, una tempestosa storia d'amore destinata a finir male e, in fondo, uno spiraglio di luce: un anno di viaggio alla scoperta di sé. In questo irresistibile diario-confessione, Elizabeth Gilbert ci racconta le tappe della sua personalissima ricerca della felicità: l'Italia, dove impara l'arte del piacere, ingrassa di 12 chili e trova amici di inestimabile valore; l'India, dove raggiunge la grazia meditando in compagnia di un idraulico neozelandese dal dubbio talento poetico; e l'Indonesia, dove uno sdentato sciamano di età indefinibile le insegna a guarire dalla tristezza e dalla solitudine, a sorridere e a innamorarsi di nuovo. "Mangia prega ama" è la storia di un'anima irrequieta, con cui è impossibile non identificarsi.

Recensione: Prima di tutto devo ammettere che non ho visto il film come mio solito e non ero neanche così curiosa ma la trama mi attraeva. una donna che molla tutto ciò che conosce concretamente per ritrovare se stessa dopo un divorzio doloroso. 
Così l'ho scambiato con altro ed eccoci qui. 
Mi è piaciuto molto leggere di questa rinascita di una donna molto intraprendente e che sembra avere tutto dalla vita eppure un giorno si accorge che non è ciò che vuole. E prende in mano le redini della sua esistenza.
L'ho invidiata, l'ho ammirata, l'ho capita e l'ho compatita in certi punti della storia. Ma è stato un bel viaggio.
Osservazioni sui tre stati in cui va e la storia che narra:
  • Italia: purtroppo non parla tantissimo di ciò che fa e capisce eccetto l'importanza dell'amicizia e del buon cibo. Avrei preferito che avesse parlato più della sua esperienza italiana ma mi sono accontentata perchè in questi primi 36 capitoli doveva narrare di ciò che le era accaduto per dare un senso alla sua storia.
  • India: ho impiegato più tempo per leggere questa parte che per le restati due messe insieme. E' stata di una noia mortale. Sarà perchè era concentrata troppo sulla religione e la spiritualità. Almeno c'era Richard il texano. 
  • Indonesia: forse la parte che mi è piaciuta di più. C'era un'unione delle esperienze precedenti (amicizia e meditazione) mista a rilievi antropologici. in più Wayan, Ketut e Felipe sono stati tre bei personaggi anche se quello di Yudhi è quello a cui mi sono affezionata di più.
Ho amato la continua conoscenza di se stessa, il desiderio di cambiare e la forza di questa donna. Nonostante la storia potesse essere raccontata meglio, è un ottimo esempio per chiunque.
Voto: 3,5/5

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