Recensione! La Lettera Scarlatta, N. Hawthorne

Bene, parliamo di un classico della letteratura americana.

La Lettera Scarlatta, N. Hawthorne, Newton Compton Editori, 1993
Trama:La vicenda si svolge nella Boston puritana del sec. XVII. Ester Prinne ha preceduto nel Massachusetts il marito, un anziano scienziato, e ha avuto una figlia, Pearl, da una relazione illegittima. Viene messa alla gogna e condannata a portare sul petto la lettera A (adultera), ritagliata "in un bel panno scarlatto". Rifiuta di dire il nome del suo amante, ma il marito, sotto falso nome, si mette alla ricerca dell'uomo. Riesce a scoprirlo: è il giovane reverendo Dimmesdale, che soffre moltissimo, ma, per orgoglio, non vuole confessare. Pressato dal marito di Ester alla fine confessa pubblicamente la sua colpa, ma stroncato dall'emozione, muore.
Recensione: 
Il libro parte con una parte introduttiva, autobiografica, chiamata La Dogana. 40 pagine di racconto che dovrebbe dire come l'autore è venuto a conoscenza della storia che si accinge a narrare. 39 pagine sono inutilmente occupate dalla descrizione del lavoro alla dogana ma soprattutto degli anziani che ci lavorano. Mi pare inutile quindi parlare del fatto che siamo partiti male.
La storia in se invece non è male, peccato che spesso l'autore si dilunghi a descrivere dettagli inutili per il racconto. Ester è un personaggio forte nonostante tutto, tenace e orgogliosa. questo orgoglio l'aiuta a nascondere abbastanza bene la sofferenza che si nasconde dietro a quel segno scarlatto.
Dimmensdale, al contrario è debole. Le sue colpe gli si ritorcono dentro tanto che pensa che il demonio si sia impossessato di lui.
E' praticamente l'opposto di Ester. Il marito, conosciuto con il nome di Ruggero Chillingworth, è invece una persona spregevole che tormenta il pastore finchè non muore dopo aver confessato il suo peccato.
E' molto interessante leggere un romanzo con in parte un'analisi sociologia della Nuova Inghilterra e del Puritanesimo, di come la gente venisse trattata e considerata e di come si comportavano ma il romanzo in se non mi ha fatto impazzire.
Voto finale: 2,5/5

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