Recensione! L'ultima riga delle favole, M. Gramellini.

Eccomi, ce l'ho fatta e sono tornata...con un libro!

L'ultima riga delle favole, M. Gramellini, Mondadori, 2010.
Trama: Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. Con questa favola moderna che offre un messaggio e un massaggio di speranza, Massimo Gramellini si propone di rispondere alle domande che ci ossessionano fin dall'infanzia. Quale sia il senso del dolore. Se esista, e chi sia davvero, l'anima gemella. E in che modo la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni.

Recensione:
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È stato uno strazio. Prima di tutto non capivo se Tomàs era in coma o morto o drogato. Comunque sia alla fine ho capito che aveva solo perso i sensi e fatto un gran percorso spirituale per ricominciare a credere...nell'anima gemella. Cioè, argomento più palese e banale di questo non c'era. Tomàs è un personaggio cinico e l'ho odiato. Non mi è piaciuto neanche uno dei personaggi del libro e la storia men che meno.
Apprezzabile la parte dei traumi infantili ma, in maniera sincera, con tutto quello che è accaduto a questo pover uomo, proprio dell'anima gemella andiamo a parlare?!
Non lo so, onestamente l'ho trovato difficilmente apprezzabile, mi è sembrato che puntasse a un obiettivo che poi non viene raggiunto. E non parlo del protagonista, ma proprio della direzione della storia. 
Voto finale: 2/5

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