Recensione! La solitudine dei numeri primi, P. Giordano

Altra recensione ma questa volta non su una saga. #grandenovità

La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano
Anno: 2008
Collana: Scrittori italiani e stranieri
Editore: Mondadori
Prezzo: 18€

Trama: Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano "primi gemelli": due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero.
Recensione: Ero partita con l'idea che mi sarebbe piaciuto. Non so neanche dire perchè. Avevo letto le recensioni di altri su goodreads quindi sapevo cosa mi sarei potuta trovare davanti. Mi è interessato? No, vi pare? Così l'ho preso in scambio e l'ho letto. E non mi è piaciuto. In certi punti ci sono stata anche male per quello che leggevo, gli argomenti trattati sono tanti e tosti: l'anoressia, il bullismo, l'autolesionismo, i traumi infantili, il rapporto tra i genitori e i figli, la solitudine.
Il problema è che sono trattati così superficialmente che sembra quasi che vengano accennati.
Il finale è stato orribile, non è stato un finale in realtà. E' stato come lasciare in sospeso tutto o accennare al fatto che la vita di Alice e Mattia non sarebbe cambiata in nessun modo. Ho letto una recensione che definiva personaggi e finale inutile ma non mi spingerei a dire che i protagonisti fossero inutili perchè di Alice e Mattia magari là fuori ce ne sono stati altri. Il punto è che questo è un romanzo e ci si aspetta sempre di più che un semplice raccontare di due vite qualsiasi.
Poi, una cosa che ho odiato, è che l'uso inappropriato della punteggiatura. O meglio, il mancato uso in certi casi.
L'autore poteva fare tanto con quegli argomenti ma ha deciso di non fare nulla.

Voto finale:2,5/5

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