Recensione! So che sei qui, C. Avit.

Come preannunciato sulla pagina facebook (qui se volete visitarla), eccomi qui con una nuova recensione! Buona lettura!

So che sei qui, Clélie Avit
Anno: 2015
Casa editrice: Mondadori
Trama: 
Elsa ha trent'anni, adora la montagna e le gite in alta quota. Ma è a causa di questa passione che ora si trova in un letto d'ospedale, dopo una brutta caduta da una parete ghiacciata. È in coma da venti settimane. Sente tutto, ma nessuna delle persone accanto a lei se ne accorge. Un giorno, per errore, entra nella sua stanza un ragazzo sconosciuto. Thibault non sa nulla della storia di Elsa, ma inizia a parlarle, conosce i suoi amici, qualcosa nella ragazza addormentata che profuma di gelsomino e gli sembra così dolce lo tiene legato magneticamente alla sua stanza. Giorno dopo giorno torna a farle visita. Ed Elsa? Sente tutto, ma non può rispondere. Non può chiedere a quel ragazzo gentile di prometterle che tornerà anche il giorno dopo, non può dirgli che sa riconoscere il suono della sua risata in corridoio e che ora quasi sente il calore del suo bacio sulla guancia. Thibault non sa che Elsa non si risveglierà più, perché a breve la staccheranno dalle macchine che la tengono in vita. L'hanno deciso i medici, la famiglia ha acconsentito. Tutti credono che sia impossibile che Elsa si risvegli, eppure ogni volta che Thibault entra nella stanza il suo cuore torna a battere velocemente.
Recensione: Quando mi è stato dato questo libro non avrei mai pensato che fosse così coinvolgente ed emozionante. Elsa è in coma e nessuno crede più che si sveglierà poi un giorno Thibault si siede nella sua stanza e lei ha una ragione per andare avanti perchè, nonostante il suo stato, lei ci sente.
Ovviamente in tutto il romanzo aleggia la tensione che si può provare all'idea della morte programmata. Di sicuro l'autrice voleva far riflettere sul coma e l'eutanasia e lo fa usando sia il punto di vista esterno (quello di Thibault) e quello interno di Elsa. Ho amato Thibault: è simpatico, ironico, ha molta speranza e tiene molto ad Elsa anche se non la conosce neanche. E' colui che vive più situazioni diverse in questo libro: odia suo fratello che ha ucciso due ragazzine perchè guidava ubriaco, deve sopportare l'idea di essere rimasto da solo mentre il suo migliore amico Julien è felicemente sposato e ha una bambina che Thibault stesso adora. Si potrebbe dire che ha problemi a socializzare in generale dato che, uno dei motivi per cui si ritrova nella stanza di Elsa è proprio per sfuggire dalla visita al fratello e dalla madre che vorrebbe che tornassero ad essere una famiglia felice.
Di sicuro certe parti sono inverosimili e non è che mi abbia fatto impazzire l'idea di un ragazzo che si innamora di una ragazza completamente sconosciuta e in coma e ho qualche dubbio sulle parti che riguardano lo stato comatoso (tipo il monitoraggio).
In tutto il romanzo si ritrova un'aria di tristezza allo stato puro perchè le disgrazie che accadono sono molte ma, specialmente nelle parti di Thibault si hanno momenti anche di ilarità e ironia che fanno comunque sorridere.
Il problema di questo libro è che è breve. Ma anche che è poco conosciuto. In ogni caso è consigliatissimo.
Voto finale: 4/5

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