Recensione! Il superstite, W. Dorn

Ultimo giorno di novembre e ultima recensione del mese. Cosa ne avrò pensato di questo libro insolito?

Il superstite, Wulf Dorn
Anno: 2014
Casa editrice: Il corbaccio
Trama: Una notte d'inverno, la strada ghiacciata, neve tutt'intorno, un'auto sbanda, si schianta contro un albero, il guidatore è gravemente ferito. Aveva appuntamento con lo sconosciuto che poche ore prima aveva rapito suo figlio Sven, mentre era fuori casa con il fratello maggiore. Adesso tutto è inutile: l'uomo sa che sta per morire. E sa che anche suo figlio morirà. "Dopo il silenzio". Da ventitré anni lo psichiatra Jan Forstner vive con l'angoscia della scomparsa del fratellino. Tutto ciò che gli resta è un registratore che Jan aveva portato con sé la notte in cui erano usciti insieme e dove sono incise le ultime parole di Sven: "Quando torniamo a casa?" E poi il silenzio. E gli incubi che da quella notte non hanno smesso di tormentarlo. La notte in cui il padre è morto in un incidente d'auto. La vita di Jan si riassume tutta in quella notte: ha studiato psichiatria come suo padre, si è specializzato in criminologia e ora è tornato al punto di partenza: alla Waldklinik, la clinica dove lavorava il padre e dove adesso lavorerà anche lui. Vorrebbe ricominciare a vivere, lasciarsi alle spalle l'incubo, ma quando una paziente della clinica si suicida. Jan si trova coinvolto in un'indagine che svelerà un segreto atroce rimasto sepolto per ventitré anni.
Recensione:
 Prima di tutto, sappiate che è la prima volta o circa che leggo un thriller psicologico. Però questo mi era stato regalato un anno fa e lo volevo assolutamente leggere.
E' stato decisamente qualcosa di diverso dal solito. Vedo molti telefilm polizieschi ma raramente leggo libri in cui sono presenti dei misteri, anche se mi piacciono. Ho letto molte recensioni senza spoiler e molti erano dell'opinione che il finale fosse scontato ma per me non lo è stato affatto. Questo libro mi ha decisamente incuriosita, lo scrittore dev'essere esperto di psicologia e discipline affini per parlare così bene di certe situazioni. E ha uno stile eccezionale: lui racconta tranquillamente la storia, senza mettere ansia al lettore ma cercando di condurlo verso una strada, fargli formulare un'ipotesi possibile e catapultandolo nel finale in maniera subdola e sorprendente. Ogni capitolo dava un indizio o una vittima in più, aumentando i dubbi e aggiungendo qualcosa alla lista dei sospetti/moventi/pista da seguire.
C'è da dire che il protagonista è sfigatissimo e muore/viene aggredito praticamente metà paese prima che termini il libro. Pareva di essere in una via di mezzo tra una puntata de L'ispettore Barnaby, dove ci sono mille vittime a puntata, e Broadchurch, dove tutti sanno tutto di tutti quanti e sono comunque coinvolti in qualche modo negli eventi (telefilm che vi consiglio con tutta me stessa perchè lo amo e sono distrutta dato che lo hanno cancellato).
E' stato emozionante e credo di voler leggere altre opere dell'autore. Mi pare di aver capito che questo libro fa parte di una serie. Staremo a vedere.
Voto finale: 4/5

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