Recensione! La cacciatrice di bugie, Alessandra Monasta

Scherzone! Due giorni fa ho detto su facebook che questa settimana non ci sarebbe stata nessuna recensione invece eccola qui. Se è un po' deludente, perdonatemi ma questo libro è stato un lungo viaggio.

La cacciatrice di bugie, Alessandra Monasta
Anno: 2015
Casa editrice: Longanesi

Trama: «Tu sei incredibilmente empatica»: è la frase che la protagonista si sente ripetere fin da quando è bambina, a scuola come a casa. Per lei, all’inizio, è complicato capire in cosa consista veramente questa qualità. Di certo sa solo che è un talento e, forse, anche una condanna.
Quando, anni dopo, il suo dono viene notato da un importante magistrato, per lei si aprono inattese porte professionali... e personali.
Perché quel suo talento va ben oltre l’empatia: lei ha un orecchio assoluto per la verità, e soprattutto per la menzogna.
Capisce, intuitivamente, tutto ciò che si cela dietro i racconti e dentro i silenzi delle persone.
Diventa perito fonico forense, addestrandosi e affinando quel talento naturale, e nel giro di poco tempo si ritrova a lavorare sulle intercettazioni dei casi di cronaca più sconvolgenti, quelli sulla bocca di tutti, quelli che finiscono su giornali e telegiornali… Ma viverli dall’interno è una cosa diversa: tanto entusiasmante a livello professionale quanto capace di mettere a dura prova la sua resistenza emotiva. Per svolgere un lavoro così delicato, deve imparare ad ascoltare analiticamente le voci, a identificarle e a distinguere in chi parla i momenti di lucidità da quelli di autentica follia.
È una cacciatrice di bugie, sì... Ma a quale prezzo?
Diventa sempre più complicato conciliare il piano professionale con quello personale. È sempre più arduo «uscire» dalle storie dopo ore e ore di ascolto delle intercettazioni. Ed è sempre più difficile scegliere di ignorare le bugie grandi e piccole di familiari, amici, conoscenti... E dell’uomo di cui si innamora.
Recensione: La trama sarà più lunga della recensione perchè ho ben poco da dire. In questo libro, erroneamente definito "Romanzo" quando invece è un'autobiografia,  si parla della vita dell'autrice come perito fonico.
Ora, so benissimo cos'è un perito fonico ma mai mi sarei aspettata di leggere un libro su uno dei periti fonici che ha lavorato ai grandi casi in Italia. Invece eccomi qui addirittura a recensirlo. Cosa dire però? Di sicuro ha fatto chiarezza su un lavoro poco conosciuto e poco riconosciuto quando si parla delle indagini. Si pensa subito alle persone coinvolte, ai giudici, agli avvocati, ai magistrati, alle forze dell'ordine ma raramente ai periti fonici che hanno comunque un ruolo importante. L'autrice ci tiene molto a sottolineare anche il maschilismo ancora vivente nell'ambito giudiziario, anche se sarebbe meglio sostenere la sua prevalenza nella nostra cultura in generale ed eventuali pregiudizi che si creano.
Il problema del libro è che parla di mille casi diversi senza affrontarli veramente. Cioè sì, vengono riportate delle conversazioni e lei parla di come le affronta ma non dice mai come vanno a finire, non si focalizza mai su una singola cosa.
Un'altra cosa che ho odiato e quando straparla della sua vita sentimentale. Il libro dovrebbe essere focalizzato sul suo lavoro e su come lo vive ma di sicuro non mi importa quante relazioni ha avuto da quando è diventata perito fonico. Invece continua a parlare di questo e di quello senza focalizzarsi su nulla di preciso. Non l'ho sopportato. Avrei potuto abbandonarlo ma ho scelto di continuare comunque. Finirlo è stato un sollievo.
Voto finale: 2/5

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