Recensione! I fuochi di Valyria, G. R.R. Martin (GoT #11)

Eccoci finalmente all'appuntamento con una saga che ci accompagna dall'apertura del blog: Le cronache del ghiaccio e del fuoco, nota per la serie tv ispirata ad essa ovvero Trono di spade.
Sarà andata meglio rispetto alle precedenti volte?
Se volete leggere le recensioni precedenti, le trovate qui: Trono di spade, recensioni.

I fuochi di Valyria, George R. R. Martin
Anno: 2012
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori
Trama: Nella sanguinaria epopea della guerra dei Cinque re, Stannis Baratheon è impegnato in un'estenuante marcia nel gelo contro il traditore lord Bolton, mentre un inquietante vuoto di potere circonda il Trono di Spade a causa della prigionia di Cersei Lannister, ancora presa negli artigli di un risorto fanatismo religioso. Mai prima d'ora il continente occidentale è stato tanto duramente devastato e mortalmente indebolito, così da diventare facile terra di conquista da parte di nemici vicini e lontani. Nelle Isole di Ferro, il sinistro Euron Occhio di Corvo si prepara a lanciare una nuova invasione dal mare, mentre a Dorne, la marca più meridionale del reame, un principe solo all'apparenza in declino ordisce una cospirazione volta a un nuovo, imprevedibile ritorno dell'antica dinastia. Oltre il Mare Stretto, Daenerys Targaryen, orgogliosa e coraggiosa regina dei draghi, si piega a un subdolo matrimonio di convenienza nel nome di una pace incerta, senza con questo rinunciare al suo sogno di tornare sul trono che fu di Aegon il Conquistatore. Finito suo malgrado nelle mani lorde di sangue degli schiavisti di Yunkai, città nemica giurata di Daenerys, l'indistruttibile nano Tyrion Lannister è costretto a giocare il tutto per tutto per sopravvivere a un assedio disastroso. Nel frattempo, all'ombra della titanica Barriera di ghiaccio nell'estremo Nord del reame, il giovane Jon Snow, coraggioso lord comandante dei Guardiani della notte, concepisce una temeraria strategia.

Recensione: Allora, ero partita addirittura pensando che avrei venduto la mia intera collezione, se fosse stato ai livelli dei precedenti tre. Non posso dire che sia andata meglio però diciamo che è stato un po' più apprezzabile. Lo stile di Martin è lo stesso: a volte crudele, a volte perso in lunghissime descrizioni, a volte molto volgare, sempre introspettivo per quanto riguarda i punti di vista e i pensieri dei personaggi. Ho trovato un certo distacco tra quello che avevo letto nel libro precedente e quello che ho letto in questo eppure sono parte dello stesso volume, se consideriamo l'edizione originale. Questo distacco mi ha confusa un po', in più ci sono personaggi che vanno, personaggi che sono stati citati un paio di volte e poi scomparsi che ritornano, personaggi nuovi ed è molto difficile stare al passo con tutto. Anche qui abbiamo seguito le storie di Arya (per un capitolo), Bran (idem come sopra), Jon, Melisandre (anche lei ha avuto un capitolo solo), Tyrion, Dany, un capitolo su Dorne e uno su i dorniani alla ricerca di Daenerys ed infine Theon che mi è quasi simpatico. Sansa non si sa che fine abbia fatto così come Sam, Cersei e famiglia neppure e di Brienne neanche l'ombra. Insomma, certe storie e quindi punti di vista sono più interessanti di altri. Dorne rimane sempre uno dei miei punti preferiti che speriamo Martin approfondisca anche solo nel prossimo volume (perché a questo punto dubito che usciranno mai altri libri). Del resto le parti su Arya e Bran non mi fanno impazzire e al momento neanche quella di Tyrion. Molte parti mi sembrano troppo forzate.
Riusciremo ad avere un finale (almeno temporaneo) migliore?
Voto finale: 3/5

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