Recensione! Noi siamo tutto, N. Yoon

Dieci anni più tardi rispetto ad ogni altra persona a me coetanea, anche io ho letto questo famosissimo YA che è stato fonte di ispirazione per l'omonimo film uscito lo scorso anno. Sarà valsa la pena attendere?

Noi siamo tutto, Nicola Yoon
Anno: 2015
Casa editrice: Sperling & Kupfer
Trama: Madeline Whittier è allergica al mondo. Soffre infatti di una patologia tanto rara quanto nota, che non le permette di entrare in contatto con il mondo esterno. Per questo non esce di casa, non l'ha mai fatto in diciassette anni. Mai un respiro d'aria fresca, né un raggio di sole caldo sul viso. Le uniche persone che può frequentare sono sua madre e la sua infermiera, Carla. Finché, un giorno, un camion di una ditta di traslochi si ferma nella sua via. Madeline è alla finestra quando vede... lui. Il nuovo vicino. Alto, magro e vestito di nero dalla testa ai piedi: maglietta nera, jeans neri, scarpe da ginnastica nere e un berretto nero di maglia che gli nasconde completamente i capelli. Il suo nome è Olly. I loro sguardi si incrociano per un secondo. E anche se nella vita è impossibile prevedere sempre tutto, in quel secondo Madeline prevede che si innamorerà di lui. Anzi, ne è sicura. Come è quasi sicura che sarà un disastro. Perché, per la prima volta, quello che ha non le basta più. E per vivere anche solo un giorno perfetto è pronta a rischiare tutto.
Recensione: Non leggevo un libro in tre giorni da così tanto! Ora che sono a Verona ho molto più tempo libero e a volte capita che manchi il wi-fi e che ci si ritrovi ad annoiarsi, com'è accaduto il giorno in cui ho iniziato questo libro. Così ho letto tipo i primi due terzi in un giorno e il restante in due. È una storia davvero strana: chi aveva mai sentito parlare della SCID? Ma non è solo la questione della malattia rarissima ma anche il modo in cui è scritto. Alcune pagine contengono disegni, alcune sono mezze vuote, altre scritte in modo assolutamente strano. La storia in sé contiene i soliti cliché dei Young adult: un'adolescente che si innamora a prima vista del bello di turno e che la porta a ribellarsi e cose simili. Ma il fatto della malattia e di come tutto si evolva attorno a questo non è stata una novità perché ho già letto YA sul tema dell'adolescenza rubata da una malattia (Colpa delle stelle, Il sole a mezzanotte, per farvi un esempio). La parte migliore è vedere come Madeline, dopo diciotto anni rinchiusa in casa per la sua malattia, inizi a sentirsi in gabbia e a vivere malissimo la sua situazione che fino a quel momento era per lei la normalità assoluta. Ma, fino a questo punto del libro era tutto normale.
Il finale è stato un qualcosa di super originale. In parte ero tipo "ma cosa sta facendo l'autrice? cosa si è fumata?" e poi ho capito, tutto aveva finalmente un senso. Ed è stato grandioso, il finale più strano che abbia mai letto. Più che il finale in sé è il modo in cui ci si arriva nell'ultima parte che lo rende speciale. Ho letto tanti libri, diversi che parlano di adolescenti e malattie strane ma nessuno è stato come questo e mi ha proprio colpito, anche se a un certo punto non capivo cosa stesse accadendo. Cioè, capivo ma mi sembrava tanto assurdo. Invece no, nonostante alcuni non abbiano apprezzato il colpo di scena, io l'ho adorato ma mi è servito un po' di tempo per capire bene dove saremmo finiti.
In generale, l'ho trovato un libro molto originale, non solo nella storia che in parte ha comunque i punti fondamentali tipici di questo genere, ma anche nella forma e nella struttura.
Voto finale: 5/5 

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