Recensione! Per questo mi chiamo Giovanni, L. Garlando + confronto con il fumetto di Claudio Stassi

Ho finalmente letto uno dei libri italiani per ragazzi più famosi degli ultimi due decenni ma ne sarà valsa la pena? Sarà stato all'altezza delle mie aspettative? E il graphic novel sarà stato molto diverso dal romanzo?

Per questo mi chiamo Giovanni, Luigi Garlando
Anno: 2004
Anno dell'edizione: 2020
Casa editrice: PaperFirst su concessione di Rizzoli
Trama: Giovanni è un bambino di Palermo. Per il suo decimo compleanno, il papà gli regala una giornata speciale: una gita in città per spiegargli come mai, di tutti i nomi possibili, per lui è stato scelto proprio Giovanni. Tappa dopo tappa, nel racconto, prendono vita i momenti chiave della storia di Giovanni Falcone, il suo impegno, le vittorie e le sconfitte, le rinunce, l'epilogo. Giovanni scopre che il papà non parla di cose astratte: la mafia c'è anche a scuola, è nel ragazzino prepotente che tormenta gli altri, è nel silenzio complice che ne avvolge le malefatte. La mafia è una nemica da combattere subito, senza aspettare di diventare grandi, anche se ti chiede di fare delle scelte e subirne le conseguenze.
Recensione: Questo libro è uscito che ero piccola e alle medie una mia amica lo lesse. Penso di avervi già detto nel D come danni di Maggio che ero invidiosa perchè i miei professori non mi avevano mai dato qualcosa da leggere per la scuola (eccetto un paio di occasioni: ricordo di aver letto Canto di Natale e un libro in inglese sulla notte di Halloween e Salem). In ogni caso, sentivo la necessità di recuperare questo volume e mi è capitato ora, dopo più di undici anni e onestamente sono felice di averlo fatto. Il libro racconta di questo padre palermitano che prende il figlio e lo porta in giro per la città per raccontargli la storia di Giovanni Falcone e di come la mafia colpisca chiunque, anche un bambino innocente. Per essere un libro per ragazzini, è scritto molto bene. Lo stile è scorrevole e il linguaggio semplice ma non banale. E' un ottimo modo di raccontare la storia ai più giovani e sono felice che ci siano persone che si danno da fare per questo. Anche se io sono più grande del pubblico a cui punta quest'opera, l'ho apprezzato tantissimo e mi ha fatto emozionare nella sua semplicità. Penso davvero che chiunque dovrebbe leggerlo, a qualsiasi età.
Confronto con il fumetto di Claudio Stassi, 2008, Mondadori: Il fumetto è stato disegnato da un fumettista palermitano quindi è molto più legato alla storia narrata di come potrebbe esserlo un fumettista di Milano. Le vignette sono fatte ad acquerello e sono molto belle. Il fumetto riprende perfettamente il romanzo quindi, se avete letto uno, non leggete l'altro perchè non ha molto senso. L'unica vera differenza è che nel romanzo potete immaginare i personaggi mentre nel fumetto sono disegnati quindi non si può lasciare spazio all'immaginazione. 
Ottima l'idea di farne un graphic novel perchè può essere letto più facilmente da varie persone, tra cui coloro che hanno problemi di apprendimento. 
Voto finale: 5/5

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