Recensione! Sputa tre volte, D. Reviati

Un fumetto di quasi seicento pagine? Secondo voi esiste? Perché la risposta è sì e io l'ho letto! Ma ne è valsa la pena?


Sputa tre volte, Davide Reviati
Casa editrice: Coconino press - Fandango
Anno: 2016
Trama: Guido e i suoi amici: un gruppo di adolescenti di periferia. Vicino a loro una famiglia di nomadi slavi. Gli uni e gli altri, i 'gagi' e i rom, si fidano del corpo e dei gesti più che delle parole. Continuano a girare in cerchio per non fermarsi a pensare, ripetono i loro riti per istinto di sopravvivenza. Una graphic novel onirica, delicata e a tratti feroce ci parla della fragilità, della paura del diverso, della fatica di crescere. E il suo sguardo intenso e poetico si fa universale: dipinge una provincia cupa, ridicola e tragica e insieme sfiora i drammi della grande Storia.
Recensione: Questo fumetto è enorme ma ogni pagina non contiene tantissime vignette, molto spesso è una tavola formata da una sola vignetta o da un disegno accompagnato da varie didascalie. Ho fatto un po' fatica a star dietro alla storia, l'ho trovata molto confusa. Alcune volte si andava avanti e indietro nel tempo e altre volte si cadeva nel realismo magico che è una cosa che non mi piace. Lo scopo dell'autore gli fa onore: parlare di come gli zingari furono discriminati, nonostante la fine della Seconda Guerra Mondiale e di come ciò accada ancora. Da quello che ho capito, alcune cose sono ispirate alla sua vita quindi immagino che la famiglia di zingari di cui parla e la loro discriminazione l'abbia vissuta anche Reviati, magari proprio come autore di atti di discriminatori. E' stato duro leggere di tutto quell'odio e quella fatica di uscire dalla propria zona di comfort per cercare di capire e aiutare l'altro a unirsi alla vita e alla gente del posto. Mi ha fatto provare molta angoscia. Allo stesso tempo mi è piaciuto comunque leggere dei tentativi dei pochi che si avvicinavano alla famiglia. Però sappiate che c'è comunque molto odio in questo fumetto (per ovvie ragioni dato che parla di discriminazioni). Mi sono piaciuti tantissimo gli accenni alla storia e l'aggiunta finale sulla vita di Papusza, la poetessa zingara diventata famosa e rovinata dalla fama ma soprattutto dalla sua fatica nel ritrovare la sua identità. Non la conoscevo e penso che sia stato molto interessante scoprire la sua vita.
Voto finale: 3/5

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