Recensione! Ho riletto "I quaderni segreti del cuore" dopo 12 anni, come sarà andata?

A metà della mia vita (perchè ahimè il 4 giugno gli anni di vita diventano 24), ho letto questo libro ma lo presi in prestito in biblioteca. L'anno scorso l'ho comprato usato su libraccio con una botta di fortuna perchè è fuori catalogo. Ma dodici anni sono tanti, cosa sarà cambiato?


I quaderni segreti del cuore, Joanne Horniman
Titolo originale: Secret scribbled notebooks
Tradotto da Elda Levi
Anno: 2008
Casa editrice: Salani
Trama: Attraverso la scrittura, le letture e le piccole grandi avventure della vita quotidiana, Kate scopre l'amore, l'amicizia e capisce cosa vuole fare nella vita. Dipinto con raffinatezza ed eleganza, sullo sfondo di una pigra e languida estate australiana, un intenso ritratto dell'età dei tumulti dei cuore, di quel misto di ansie, confusione e sogni che è la vita a diciassette anni.
Recensione: La prima volta che ho letto questo libro avevo dodici anni, ovvero ero a metà della mia vita. Non sembra una cosa stranissima? Avevo pianificato da tempo di rileggere buona parte dei libri che ho letto in quel periodo della mia vita dove passavo tutte le settimane in biblioteca per prendere un libro da leggere, ovvero tra la seconda media e il primo anno di liceo. In realtà la fine di quest'ultimo perchè l'ultima volta che sono stata in biblioteca per restituire un libro in quel periodo fu il 18 maggio 2012, due giorni prima del primo terremoto in Emilia. E lo ricordo perchè non l'ho mai superato.
Decidere di rileggere un libro da adolescenti in età adulta è sempre una sfida, anche se sono praticamente appena uscita dall'adolescenza. Però dodici anni sono tantissimi. E infatti ritengo che questo libro abbia perso il suo fascino e che sarebbe stato meglio non rileggerlo. 
Se da una parte capisco perchè mi è piaciuto la prima volta, ora mi sa tanto di vecchio. Detta così, so che non ha molto senso. Quello che intendo dire è che si vede che questo libro ha quasi vent'anni. Il modo in cui è scritto, le cose che succedono, gli stereotipi (che vengono riproposti o smembrati) ricordano addirittura i film di fine anni Novanta. Non è un brutto libro, lo stile narrativo è molto semplice però ci sono cose che avrei tagliato. Kate ha tanti quaderni su cui appunta tante cose diverse. Non tutte hanno attinenza alla storia che ci sta raccontando (ovvero quella della primavera degli esami del suo ultimo anno di liceo). Ci dice tante cose di sé: della sua vita con sua sorella e Lil, dell'ultima persona che ha conosciuto ovvero Alex, di quello che vorrebbe fare dopo e di quello che ricorda dei suoi genitori biologici. E' un tipico "coming-of-age" come lo è Un giorno questo dolore ti sarà utile di Cameron. Però questo è molto più semplice e in parte sembra molto più superficiale e meno tormentato anche se non definirei la storia superficiale perchè si affrontano tanti temi, tra cui l'importanza delle proprie radici e il valore della propria identità, l'amore per gli altri (chiunque essi siano: famigliari, sconosciuti, se stessi), la paura del futuro. E' un libro in cui tanti ragazzi potrebbero rivedersi e in cui gli adulti ritroverebbero il proprio io adolescente. 
E' stato bello vedere che cosa leggeva la piccola me ma ovviamente non lo vedo più con gli stessi occhi. 
Voto finale: 3/5

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