Recensione! Lettere, P. Castelli

Benvenuti o bentornati! Oggi vi parlo di un libro che ho letto per una collaborazione! Ringrazio l'autore per avermi donato una copia del suo romanzo in cambio di una recensione sincera. 

Lettere, Paolo Castelli
Anno: 2020
Casa editrice: Gilgamesh Edizioni
Collana: Anunnaki 
Trama: 
È la mattina del 16 aprile 2012 quando Marco Balanzoni, a soli ventidue anni, stanco delle sfide che la vita gli pone davanti, decide di farla finita alla stazione di Sassinghi. Su quel maledetto treno diretto in città c’è Veronica Vignola, una ragazza profondamente turbata, senza ambizioni né sogni, che ormai esce di casa solamente per recarsi a qualche colloquio di lavoro, sperando sempre di non essere assunta per non dover fronteggiare le proprie ansie. Ma Veronica non è solo questo, perché, in un modo o nell’altro, nel bene e nel male, è sempre stata legata a Marco. E proprio per questo motivo, attraverso sedici lettere racchiuse in un diario, è a lei che il ragazzo racconta la sua storia, rivela i suoi segreti e confessa le sue paure.
Quattro anni dopo il tragico evento, Veronica decide di rispondere a Marco, anche se lui non leggerà mai le sue lettere. Per lei è giunto il momento di affrontare finalmente la morte dell’amico e di raccontare la sua versione della storia, cercando di trovare conforto nelle parole. Da ciò, scaturisce uno scambio epistolare, sebbene solo ideale, travolgente e profondo, in cui emergono i dubbi e i timori di due ragazzi che, da sempre emarginati, tra momenti di gioia e attimi di oscurità cercano di trovare il proprio posto nel mondo.
Trigger warning: suicidio, uso di droghe, lutto, depressione, violenza domestica
Recensione:
Leggo pochi romanzi epistolari. Alcuni, come Scrivimi ancora, mi sono piaciuti moltissimo. Altri, come Avrò cura di te, sono rientrati tra i peggiori letti dell'anno. In generale è un genere che mi piace. E' un tipo di romanzo molto particolare che impone limiti e rende autore e lettore liberi di fare diverse cose. 
Partendo dallo stile, posso dirvi che mi è piaciuto. Ritengo che Castelli sia giovane e che si possa notare ma che la sua giovane età (siamo coetanei!) abbia giovato nella scelta del linguaggio perchè considero più facile per noi scrivere di adolescenti, rispetto a persone più "adulte". Le frasi non sono troppo lunghe, così come le lettere. 
Quest'ultime sono alternate: per ogni lettera di Marco, ne abbiamo una in risposta di Veronica, che scrive anni dopo gli eventi riportati da Marco nelle sue lettere. Ciò rende possibile sia a lei come personaggio, sia a noi lettori, di renderci conto dell'evoluzione di entrambi i personaggi, del loro attaccamento morboso reciproco, delle mancanze nella comunicazione e degli sbagli che si sarebbero potuti evitare. E' un libro molto triste, non possiamo negarlo. Affronta argomenti molto tosti e lo fa in poco spazio. Si affronta davvero di tutto: dai traumi infantili, all'uso di droghe, alla depressione, ai problemi famigliari, ai problemi relazionali di ogni genere. Il mio preferito è stato però il macro-argomento dell'amicizia. Mi ha fatto riflettere tanto su come sono cambiate le mie amicizie nel tempo, sui miei errori che, ahimè, a volte mi facevano sentire vicina ai personaggi, a come ho provato anch'io a recuperare rapporti persi o completamente distrutti.
Come dicevo prima, il genere del romanzo epistolare dà una grande possibilità che è quella di omettere tante cose (anche perchè è il personaggio che sta scrivendo a qualcuno, è una sorta di conversazione privata, quindi si parla anche di omettere perchè l'altro già sa). Inizialmente, avendo letto pochi romanzi di questo genere, mi veniva da pensare "vorrei che ci fosse un approfondimento su questo o quello". Poi mi ricordavo del genere e mi rendevo conto che aveva totalmente senso. 
Nonostante l'intensità del volume, che probabilmente non lo rende adatto a tutti, ve lo consiglio volentieri!
Voto finale: 4/5

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