Recensione! Il club dei delitti del giovedì, R. Osman

Ho finalmente letto uno di quei libri che desideravo leggere dal giorno della loro pubblicazione... ma sarà un preferito o mi sarò pentita di aver avuto aspettative così alte?

Il club dei delitti del giovedì, Richard Osman
Tradotto da: Roberta Corradin
Anno: 2020
Casa editrice: SEM
Trama: 
Kent, Gran Bretagna. In una tranquilla e lussuosa casa di riposo quattro improbabili amici si incontrano una volta alla settimana per indagare sui casi di omicidi irrisolti. Elizabeth, Joyce, Ibrahim e Ron, tra calici di vino e torte alla vodka, studiano i fascicoli della polizia segretamente acquisiti dalla leader indiscussa del gruppo, Elizabeth.
Ma quando un brutale omicidio ha luogo proprio sulla loro soglia di casa, “Il club dei delitti del giovedì” si ritrova nel bel mezzo del primo caso in diretta. I quattro protagonisti saranno pure degli ottantenni, tuttavia hanno ancora qualche asso nella manica. Sono persone vivaci, straordinariamente agili ed energiche, decise a esercitare la loro notevole elasticità mentale nella ricerca di un assassino a piede libero. Per trovarlo si immedesimeranno nel personaggio dell’anziano curioso e vagamente ingenuo, così da raccogliere informazioni e inserirsi nelle indagini ufficiali con stratagemmi sorprendenti, che superano spesso il confine della legalità.
Recensione: Fin dalla trama avevo intuito che fosse un libro leggero, simpatico e non per forza concentrato sull'omicidio di cui si fa cenno. Insomma, un Bar Lume all'inglese.
E avevo ragione: in questo libro abbiamo questi quattro anziani, molto curiosi e intraprendenti, che cercano di risolvere casi che non riguardano il furto di biancheria da letto, bensì degli omicidi. Tutti i personaggi principali mi sono piaciuti, da Elizabeth a Donna, anche se i principali sono ovviamente i quattro residenti di Coopers Chase, la residenza per anziani in cui si svolge la maggior parte degli eventi. L'idea del libro potrebbe non essere la più originale ma la storia in sé è davvero carina.
Mi sono divertita leggendo questo romanzo, mi è piaciuto pensare a chi avesse ucciso chi, a vedere che a volte i personaggi consideravano i miei stessi sospetti ma, soprattutto, ho amato la loro imprevedibilità.
Ma anche le cose belle hanno dei difetti. Nonostante io abbia deciso di mantenere il voto più alto, questo romanzo ha tantissimo che si potrebbe migliorare. Forse lo dico perché sto seguendo un corso di editing, forse perché l'ho letto a voce alta; in ogni caso ho trovato delle problematiche risolvibili. La storia è più lunga del necessario. In realtà non è stato un problema ma mi rendo conto che magari non a tutti possa fare piacere. Alcune cose non vengono spiegate benissimo, soprattutto se hanno a che fare con Elizabeth (che per me è stata una spia professionista, e qui si aprono le scommesse). I nomi si ripetono spesso, di continuo, come se l'autore ci dovesse sempre dire che fa o dice cosa, mantenendo il mistero in altre situazioni. Ho trovato molto strano il doppio punto di vista, quello esterno e quello di Joyce (espresso sotto forma di diario), ma non è stato un problema. 
La prima frase è iconica e recita "Uccidere qualcuno è semplice". Però questo libro avrebbe bisogno di un bel giro di editing per diventare ancora più bello e accattivante. E non parlo solo del formato originale ma anche della traduzione! Ho trovato circa una decina di refusi. I traduttori non sono correttori di bozze, né editor. E' giusto darci un occhio. E' vero che siamo tutti umani ma è anche vero che dovrebbero esserci più persone a osservare un testo.
Nonostante tutto, ve lo consiglio come lettura leggera, più che come giallo. Ha il suo perché.
Voto finale: 5/5

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