Recensione! Assassinio sull'Orient Express, A. Christie

Finalmente ho letto anch'io qualcosa di questa scrittrice! Mi sembra assurdo aver rimandato così a lungo ma alla fine sono qui a dirvi la mia opinione su uno dei suoi romanzi più famosi.

Assassinio sull'Orient Express, Agatha Christie
Tradotto da Lidia Zazo
Anno: 1935
Anno della traduzione: 2017
Casa editrice: Mondadori
Collana: I grandi autori (per TV sorrisi e canzoni)
Trama: L'Orient Express, il leggendario treno delle spie e degli avventurieri internazionali, occupa un posto importante nell'immaginario collettivo degli appassionati della letteratura poliziesca. Il merito, ancora una volta, è di Agatha Christie, la regina del giallo, e della sua creatura, l'impareggiabile Poirot, salito a bordo di un vagone di prima classe partito da Instanbul e diretto a Calais, è costretto a occuparsi di un efferato delitto. Infatti, mentre il treno è bloccato, dalla neve, qualcuno dei passeggeri pugnala a morte il signor Ratchett, un ricco americano.
Recensione: Quando mi sono trovata davanti questo libro, in quest'edizione, in edicola, non ho saputo resistere. Ha una bella copertina ed è uno dei romanzi più famosi di Agatha Christie. Quindi l'ho comprato, nonostante sapessi che non fosse il primo della serie dedicata a Poirot. E ho iniziato la mia lettura dei romanzi di questa scrittrice partendo proprio da lui. Ho anche Dieci piccoli indiani ma è ancora lì, sullo scaffale, che mi aspetta. Questo l'ho letto con la nonna, che originariamente aveva scelto Il labirinto degli spiriti di Zafon (che inizieremo proprio mentre voi leggerete questa recensione) ma, non avendo il coraggio di iniziare l'ultimo enorme volume di una saga che amo, l'ho spinta a scegliere altro. La scelta è ricaduta su questo, la cui storia era ben conosciuta dalla nonna, un po' meno da me che non ho guardato tutti gli episodi della serie di Poirot che danno su Top crime. In qualche modo non ho mai scoperto il finale della storia. Ora ho potuto farlo. Il libro è scritto benissimo, non c'è una frase fuori posto o qualche dettaglio trascurato, nessuna cosa è lasciata al caso. L'ho trovato molto stimolante perché è scritto in modo da alimentare la tensione, pur tenendo un ritmo lento. 
Ho avuto i miei sospetti, ho potuto fare le mie riflessioni ma bisogna stare attenti leggendolo: non si può tralasciare nulla. Il finale è stato davvero inaspettato, soprattutto grazie al modo in cui la storia è stata costruita ma ha dell'incredibile. Unica vera pecca dell'edizione che possiedo io è il font minuscolo. Altra pecca, ma che dipende dalla mia personalità: ho dovuto leggere ad alta voce delle frasi in francese. E' probabilmente una questione di karma, dato che ho sempre detestato questa lingua, quando la studiavo al liceo. 
Se vi piacciono i gialli ben costruiti, questo è il vostro libro. E, immagino, la scrittrice adatta a noi. 
Voto: 4/5

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