Recensione! Il labirinto degli spiriti, C. R. Zafón

Purtroppo anche le cose belle finiscono quindi oggi vi parlo dell'ultimo volume della saga del Cimitero di libri dimenticati. Tecnicamente anche l'antologia La città di vapore ne fa parte mate ma non so bene come inquadrarla dato che non l'ho ancora letta. Intanto parliamo di questo. 


Il labirinto degli spiriti, Carlos Ruiz Zafón
Tradotto da: Bruno Arpaia
Anno: 2017
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Bestsellers
Trama: Barcellona, fine anni cinquanta. Daniel Sempere è cresciuto, tormentato dal mistero che avvolge la morte di sua madre e che lo ha gettato in un abisso dal quale la moglie Bea e il fedele amico Fermín stanno cercando di salvarlo. Proprio quando Daniel crede di essere arrivato a un passo dalla soluzione dell'enigma, un complotto ancora più oscuro e misterioso di quello che avrebbe potuto immaginare si estende fino a lui dalle viscere del Regime. È in quel momento che fa la sua comparsa Alicia Gris, un'anima emersa dalle ombre della guerra, per condurre Daniel al cuore delle tenebre e aiutarlo a svelare la storia segreta della sua famiglia. Anche se il prezzo da pagare sarà altissimo. 
Recensione: Parlare di questo libro mi è un po' difficile perché si tratta di un quarto volume quindi vorrei evitare di far spoiler ma anche parlare liberamente di quello che accade. Ho iniziato a leggerlo già in lacrime perché sapevo già che sarebbe stata la conclusione della saga che ho tanto amato in questi anni, nonostante la mole mi spaventasse (sono 815 pagine). Non so se l'autore sapesse già di essere ammalato quando ha scritto questo volume ma il fatto che io sapessi che non c'è più ha solo peggiorato le cose. Il romanzo è scritto in modo superbo, come sempre. Nonostante sia davvero lungo, non mi ha mai annoiata. Tutti i personaggi introdotti erano ben delineati, a parte un paio di cui non conosciamo bene il passato, nemmeno alla fine di tutto. Mi sono affezionata a Alicia fin da subito, nonostante il suo carattere schivo. Stessa cosa per Vargas, il poliziotto a cui viene affiancata e Fernandito, il ragazzino da sempre innamorato di lei. Julian Sempere è adorabile e ho provato per lui lo stesso affetto che ho provato per il padre all'inizio della saga (anche se Daniel ha davvero una specializzazione certificata nel ficcarsi sempre nei guai).
Alcune cose le avevo comprese via via che leggevo, altre sono state grandi sorprese. Mi è piaciuto come sempre leggere le descrizioni delle varie parti di Barcellona, il modo in cui l'autore delinea l'atmosfera è incredibile. Stessa cosa per i lunghi discorsi, talvolta inafferrabili, di Ferm
ín perché è uno dei migliori personaggi dell'intera saga, se non il migliore (un po' rimane l'affetto per Daniel perché all'inizio era comunque il protagonista e leggere la saga è stato come crescere con lui). 
Non penso ci sia conclusione più degna per un saga simile, anche se avrei voluto che certe cose fossero diverse ma non posso avere tutto. Ho passato le ultime cento pagine, se non di più, a piangere anche quando la storia non lo richiedeva perché non riuscivo a togliermi dalla testa che non avrò più libri di questa saga anzi, dopo La città di vapore, non avrò più nessun libro dell'autore perché è morto nel 2020. Le strane coincidenze della vita: il giorno dopo la sua morte ho ricevuto una notizia bruttissima su una persona a cui tenevo molto e che ho perso di lì a poco. È una di quelle situazioni in cui ricordi che, fuori dalle pagine, c'è qualcuno che le ha scritte e che ha una vita reale e scrivendo, te ne sta donando un pezzetto. 
Vi consiglio di recuperare anche solo uno dei romanzi di Zafón, che sia uno della Trilogia della nebbia, Marina o L'ombra del vento perché vi porterà davvero in posti magici. 
Voto: 5/5

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