Recensione! La città di vapore, C. R. Zafón

Nella recensione di oggi vi parlo dell'ultimo libro di uno dei miei autori preferiti, pubblicato postumo ma che raccoglie alcuni racconti già pubblicati, almeno in lingua spagnola. 
È un po' strano parlare dell'ultimo libro di uno scrittore che ci ha dato tanto ma ci tengo a dirvi che potrebbe non essere l'ultima recensione dedicata a un suo romanzo perché non ho mai recensito L'ombra del vento, che mi piacerebbe rileggere.

La città di vapore, Carlos Ruiz Zafón
Tradotto da: Bruno Arpaia
Titolo originale: La ciudad de vapor
Anno: 2020
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Bestsellers
Trama:  Un ragazzino decide di diventare scrittore quando scopre che i suoi racconti richiamano l'attenzione della ricca bambina che gli ha rubato il cuore. Un architetto fugge da Costantinopoli con gli schizzi di un progetto per una biblioteca inespugnabile. Un uomo misterioso vuole convincere Cervantes a scrivere il libro che non è mai esistito. E Gaudí, navigando verso un misterioso appuntamento a New York, si diletta con luce e vapore, la materia di cui dovrebbero essere fatte le città. "La città di vapore" è una vera e propria estensione dell'universo narrativo della saga di Zafón: pagine che raccontano la costruzione della mitica biblioteca, che svelano aspetti sconosciuti di alcuni dei suoi celebri personaggi e che rievocano da vicino i paesaggi e le atmosfere così care ai lettori. Scrittori maledetti, architetti visionari, edifici fantasmagorici e una Barcellona avvolta nel mistero popolano queste pagine.
Recensione: Non leggo tantissime antologie, ve ne sarete accorti anche solo scorrendo le varie recensioni sul sito ma in questo caso si tratta di un autore di cui avrei letto anche la lista della spesa. Non tutti i racconti sono per forza legati alla saga del Cimitero di libri dimenticati, alcuni sono racconti sempre ambientati a Barcellona ma non legati ai personaggi dei romanzi che hanno reso famoso Zafón. Ma alcuni lo sono: ce ne sono un paio sul passato di un personaggio che incontriamo nel secondo volume della saga, ci sono un paio di racconti sugli antenati di Daniel, sull'idea della biblioteca segreta e compaiono anche un paio di personaggi piuttosto famosi (Cervantes e Gaudí in un libro di Zafón? Non me lo sarei mai aspettata!). Alcuni dei racconti sono lunghini mentre altri sono cortissimi e ti lasciano mille e una domanda. Forse è questa la cosa che odio delle antologie: il modo in cui tutto rimane sospeso nel vuoto. Le domande non avranno mai risposta. Ma forse è anche il lato positivo dei racconti. 
Lo stile è quello inconfondibile che ha caratterizzato ogni romanzo di questo scrittore quindi, se vi sono piaciuti i suoi libri, vi piacerà anche questa raccolta anzi, dovrete leggerla. A me sono piaciuti, penso che il mio preferito sia Blanca, il racconto d'apertura ma anche Uomini in grigio e Apocalisse in due minuti (il più corto) mi sono piaciuti moltissimo. È stato un piacere poter leggere qualcosa di molto diverso, a livello di struttura e lunghezza, di una persona che ho stimato tantissimo mentre era in vita e che stimo ancora ma è doloroso pensare che non ci saranno altre opere nuove, nessun'altra nuova avventura nella Barcellona dal cielo scarlatto di cui ci ha parlato in continuazione. 
Voto: 4/5

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