Recensione! Il gioco delle tre carte, M. Malvaldi (I delitti del BarLume #2)

Ecco qui una nuova recensione su uno dei romanzi della serie del BarLume. Sto pensando anche di ricominciare la serie tv, che non ho mai portato a termine. Ma parliamo prima del libro.

Il gioco delle tre carte, Marco Malvaldi
Anno: 2008
Casa editrice: Sellerio Editore Palermo
Trama: Ritorna la squadra di investigatori del BarLume di Pineta, composta dal barista Massimo e la sua banconista Tiziana. Il più giovane del gruppo è Aldo, seguono Nonno Ampelio, Pilade, il Del Tacca del Comune, il Rimediotti. La loro attività, unica più che principale, si svolge nel presidiare il BarLume e, dietro il paravento della partita a carte, passare al setaccio tutti gli avvenimenti di Pineta, in un pettegolezzo toscano senza eufemismi e senza ritrosie. Qualche volta resta nelle maglie fitte della rete, un fatto criminale. Nel corso di un congresso, in cui vengono coinvolti anche Massimo e Aldo per il catering, viene ucciso un professore giapponese. Il commissario Fusco, sapendo della presenza di Massimo all'evento ed essendo a conoscenza del suo buon intuito, decide di coinvolgerlo, travolgendo di nuovo il BarLume e i suoi abitanti in un'indagine.
Recensione del primo volume: La briscola in cinque
Recensione: Era da un po' che volevo recuperare questo volume. Dopo un po' di confusione (amazon e goodreads, che è sempre di amazon, facevano confusione sull'ordine giusto dei libri della serie), sono riuscita a leggerlo. Anche in questo libro la parte più importante riguarda gli anziani e il barista del BarLume, facendo passare il delitto in secondo piano. Ma alla fine, anche se viene considerata una serie di gialli, è principalmente una serie comica. Eppure nemmeno questa volta ho capito chi fosse il colpevole. Mi è piaciuto, mi fa sempre ridere ma non posso evitare le critiche. La prima riguarda i termini offensivi rivolti a tante persone: donne, omosessuali, stranieri...chi più ne ha, più ne metta. E mi rendo conto da sola che l'intento di Malvaldi è di rappresentare la mentalità chiusa e tradizionalista che si respira soprattutto in provincia però sarebbe bello vedere un personaggio che tenta di arginare il problema. Se riuscite a chiudere gli occhi e a sorvolare su questo aspetto, si rivela una lettura piacevole... O quasi. Perché ho altre due critiche. La prima non mi riguarda personalmente perché capisco il dialetto toscano quanto basta per capire come parlano gli anziani ma, se non lo capite, probabilmente alcune cose dette dai quattro vecchietti del BarLume non vi saranno chiarissime. L'ultima riguarda lo stile narrativo: non so come mai ma il pensiero di Massimo non viene differenziato dal resto della narrazione, finendo così ad avere una sorta di miscuglio un tantino confusionario tra quello che è il racconto del narratore e quello che è il flusso di coscienza di Massimo. Non so perché l'editor abbia ritenuto adatto questo modo di riportarlo nel testo ma alla fine uno riesce, anche se non proprio subitissimo, a capire cosa viene narrato e cosa viene pensato dal barista. 
Detto questo, i libri di Malvaldi (o almeno la serie che sto leggendo) è perfetta per passare qualche ora senza troppi pensieri. 
Voto: 4/5

Commenti

Post popolari in questo blog

Recensione! Gli effetti secondari dei sogni, D. De Vigan

Book haul! Dicembre 2018

Recensione! Sotto il burqa, D. Ellis