I "Disperatamente Abbandonati" e le delusioni del 2023!

Inutile girarci attorno: ci sono libri che non fanno per noi e che proviamo a portare avanti, senza riuscirci. Ecco, oggi vi parlo di quei libri a cui ho dato una possibilità nel 2023 ma che non hanno portato a nulla. Partirò con i libri che non ho terminato (i disperatamente abbandonati) per poi proseguire con i due libri che non mi sono piaciuti ma che ho terminato comunque. Vi ricordo che c'è anche il video su Youtube, se preferite vedere/ascoltare le mie recensioni brevi. 

Il primo abbandonato forse vi scioccherà perché è un libro che ho letto con mia nonna. Io e lei non abbandoniamo mai libri (penso che l'unica eccezione sia stata Cime Tempestose un sacco di anni fa). Quest'anno abbiamo abbandonato La profezia del libro perduto di Martin Rua, pubblicato da Newton Compton Editori. La trama è questa: Avignone. Nel canale della storica rue des Teinturiers viene trovato il cadavere barbaramente trucidato di una giovane donna, Danielle Gassonet, agente letterario di molti scrittori di successo. A capo dell’indagine c’è il commissario François Ozouf che intuisce subito un possibile movente. La Gassonet, infatti, lavorava per Luc Ravel, un misterioso autore di thriller a tutti noto solo attraverso i primi due libri di una trilogia da milioni di copie. Romanzi che sembrano contenere delle autentiche profezie sul destino del mondo. Affiancato dall’ispettore Picard e dall’esperta di terrorismo Khadija Moreau, Ozouf avvia un’indagine lampo per trovare l’oscuro scrittore e costringerlo a collaborare con le forze dell’ordine. L’obiettivo è incastrare l’assassino di Danielle Gassonet, ma anche impedire che si avveri un funesto presagio, contenuto proprio tra le pagine dei libri di Ravel. Una tremenda catastrofe che minaccia di abbattersi su tutta l’Europa. È una vera e propria caccia all’uomo, che conduce i protagonisti tra le calli di una Venezia avvolta nell’inquietante atmosfera di un freddo Carnevale, una corsa contro il tempo e un crescendo di tensione: il mondo è in pericolo, ma tra le righe dei romanzi di Ravel è nascosta la chiave per la salvezza. 
Non ci stava prendendo per niente e avevamo già superato la metà. Ha due aspetti originali: da una parte l'ambientazione spazio-temporale (Francia, dopo gli attentati terroristici, incluso quello alla sede di Charlie Hebdo), dall'altra l'inserimento di elementi paranormali e il collegamento a Nostradamus. Però questi elementi hanno anche creato una situazione che non rientrava nei nostri interessi: c'è molta violenza, ho trovato inquietante la vicinanza tra la data del primo attentato nella realtà e la pubblicazione del libro, la chiaroveggenza non è una cosa che mi faccia impazzire. Ma, soprattutto, questo libro mi è parso senza identità. Nonostante gli elementi originali che ho citato prima, mi è sembrato un mix di cose già esistenti (avete mai visto la serie "Delitto a..." trasmessa su Giallo e ambientata in Francia? ECCO) e non mi ha fatto provare grandi emozioni. Pensavo di essere io ma anche a mia nonna è parso così quindi non daremo un voto, nonostante la metà fosse stata superata.

Altro libro che ho abbandonato una volta superata la metà è Ti odio, anzi no ti amo di Sally Thorne, pubblicato da Harper Collins Italia, che potreste conoscere come The hating game, che è il titolo originale. 
La trama è questa: Lucy Hutton è convinta che l'impiegata modello si becchi, prima o poi, l'ufficio migliore (e relativa promozione). Per questo è servizievole e accomodante, lavoratrice indefessa ma carina e gentile con chiunque. Per questo tutti la amano alla Bexley & Gamin. Tutti tranne il freddo, efficiente, impeccabile e fastidiosamente attraente Joshua Templeman. E il sentimento è reciproco. Costretti a condividere lo stesso cubicolo per 40 ore la settimana, più svariati straordinari che è meglio non quantificare, hanno iniziato a lanciarsi continue e ridicole sfide, in un gioco al rialzo che sembra impossibile da fermare. C'è il Gioco degli Sguardi, il Gioco dello Specchio e nessuno dei due sopporta di perdere. Fino a quando in ufficio si comincia a parlare del Gioco della Grande Promozione. Se Lucy vince, diventerà il capo di Joshua. Se perde... meglio non pensarci. Ma allora, con la sua carriera in ballo, per non parlare dell'orgoglio, perché Lucy comincia a fare sogni sempre più torridi sull'odiato collega? E perché si veste per andare al lavoro come se invece dovesse recarsi a un appuntamento sexy? Dopo che un'innocente corsa in ascensore diventa il teatro di un bacio indimenticabile tra i due, Lucy ha finalmente la sua risposta: forse lei non odia Joshua. E forse nemmeno lui odia lei. Forse è tutto il contrario. Oppure è solo un altro gioco?
Non sono un'amante degli enemies to lovers, ovvero quelle storie in cui da nemici si passa ad essere innamorati ma di questo libro hanno parlato bene tutti quelli che seguo sui social da molto tempo e una persona con cui ero amica (sottolineo "era" perché potrebbe farci ripensare a tutti i libri che ci ha consigliato). Mi avevano convinta così, quand'ho trovato il libro in offerta, non ci ho pensato troppo. Ma questo libro non fa proprio per me. Vi spiego: i personaggi principali mi stavano antipatici, soprattutto Lucinda che è anche la voce narrante. Non ho capito davvero la relazione tra di loro (e sono arrivata al 57% del libro). e mi sembrava che ci fossero degli stacchi tra un momento e quello dopo, non come dei buchi di trama ma come se il tono cambiasse all'improvviso e in modo così repentino da farmi pensare che me l'ero immaginata e basta. A un certo punto ho trovato il comportamento di Lucinda troppo imbarazzante da sopportare e ho preferito smettere. 

Ho abbandonato un libro anche a maggio, ovvero Foglie d'erba di Walt Whitman, pubblicato da Newton Compton Editori. Chi mi segue da molto, sa che l'ho tenuto nella mia libreria per ben cinque anni!
È un libro di poesie uscito intorno al 1865. Whitman apparteneva a quei poeti che hanno vissuto nel periodo della guerra di secessione, infatti parla molto del legame con la patria. Ma soprattutto parla di legame con la natura, libertà, amore...però continuavo a leggere e non capivo cosa le sue poesie avessero di speciale. Eccetto la struttura, così confusionaria da non farmi capire come leggerle. Ne ho sentito parlare bene eppure non sono riuscita a entrare in sintonia con i suoi versi. Pazienza. 

Per quanto riguarda i libri che ho terminato ma che mi hanno deluso, ho solo due titoli di cui parlare. Il primo è Una famiglia quasi perfetta di Jane Shemilt (cliccando sul titolo potrete leggere sia trama che recensione). Un tentativo di thriller finito male, nel senso che non è stato - a mio parere - narrato né costruito bene.
L'altro libro ha stupito anche me perché si tratta di uno spin off di una saga che ho amato. Il libro in questione è Maze runner - Il palazzo degli spaccati di James Dashner, che parla di Newt, uno dei personaggi migliori della saga. Però non lo fa nel modo giusto. E si limita ad anticiparci che uscirà una nuova saga (che è già uscita in realtà e che non penso di voler leggere). 

Fortunatamente i libri che non mi sono piaciuti non sono stati tantissimi ma, come ho già detto spesso su youtube, non sono rimasta completamente soddisfatta delle mie letture dell'anno. Fortunatamente la prossima settimana vi parlerò delle migliori del 2023! Vi aspetto venerdì prossimo qui e su youtube ma soprattutto sui social per sapere quali libri vi hanno deluso quest'anno!


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