Recensione! Parigi è sempre una buona idea, N. Barreau

Eccola qui la recensione del primo libro dell'anno! Di solito sono super brava a pubblicare tutto in ordine cronologico ma, questo mese, mi sono sbizzarrita parlandovi prima del secondo e poi del primo. Poi proseguirò col terzo, il quarto...ma ora siamo qui. 

Parigi è sempre una buona idea, Nicolas Barreau

Tradotto da Monica Pesetti
Anno: 2016
Casa editrice: Feltrinelli
Collana: universale economica Feltrinelli 
Trama: Parigi è sempre una buona idea, si sa. Innamorati o no, vale sempre la pena di fare una passeggiata per le vie della Ville Lumière. Lì, in rue du Dragon, ci si può imbattere in un piccolo negozio con una vecchia insegna di legno, un campanello d'argento démodé sulla porta e, dentro, mensole straripanti di carta da lettere e cartoline illustrate: la papeterie di Rosalie Laurent. Talentuosa illustratrice, Rosalie è famosa per i biglietti d'auguri personalizzati che realizza a mano. Ed è un'accanita sostenitrice dei rituali: il café crème la mattina, una fetta di torte au citron nelle giornate storte, un buon bicchiere di vino rosso dopo la chiusura della papeterie. I rituali aiutano a fare ordine nel caos della vita, ed è per questo che ogni anno, per il suo compleanno, Rosalie fa sempre la stessa cosa: sale i 704 gradini della Tour Eiffel fino al secondo piano e lancia in aria un biglietto su cui ha scritto un desiderio. Ma finora nessuno è mai stato esaudito. Tutto cambia il giorno in cui un anziano signore entra nella papeterie. Si tratta del famoso scrittore per bambini Max Marchais, che le chiede di illustrare il suo nuovo libro. Rosalie accetta e ben presto i due diventano amici, La tigre azzurra ottiene premi e riconoscimenti e si aggiudica il posto d'onore in vetrina. Quando, poco tempo dopo, un affascinante professore americano, attratto dal libro, entra in negozio, Rosalie pensa che il destino stia per farle un altro regalo. Ma prima ancora che si possa innamorare, ha un'amara sorpresa.
Recensioni: Ho letto questo libro perché la mia amica Chiara me lo ha consigliato. E me l'ha consigliato perché Rosalie le ricordava me per la passione per il blu e per la cancelleria. Infatti Rosalie è illustratrice e ha una cartoleria. È una sognatrice e mi è sembrata sempre molto buona e solare. In generale, questo libro mi è sembrato molto positivo e leggero, eccetto per alcune cose che menzionerò dopo. La storia viene raccontata come se fosse una sorta di fiaba: l'autore ha un modo di intrecciare le vite dei personaggi e di narrare le loro storie che ricorda tanto le storie per bambini. Non perché è infantile ma per il senso di speranza e di leggerezza che trasmette. In questo libro accadono molte cose, principalmente a tre personaggi, ma sono stata felicissima di leggere la loro storia e le loro (dis)avventure. Quello che speravo che accadesse, accadeva come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Il motivo per cui ho dato un voto così basso, dopo tutte queste lodi, è il finale: a differenza del resto del libro, è frettoloso e troppo negativo, nonostante il libro termini col lieto fine. Non mi è piaciuto, mi ha dato piuttosto fastidio il modo in cui accadevano le cose nelle ultime pagine. Ma non possiamo essere tutti perfetti.
È comunque un libro che vi consiglio volentieri e che sono felice di aver letto. 
Voto: 3,5/5

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