Recensione! Dentro l'acqua, P. Hawkins

Ultimamente sto leggendo tanto ma non mi aspettavo di pescare un thriller dal Vasetto dei titoli da leggere. È stata una bella sorpresa perché di questa scrittrice ho letto anche La ragazza del treno, che mi era piaciuto. Però oggi parliamo di Dentro l'acqua. 

Dentro l'acqua, Paula Hawkins
Tradotto da Barbara Porteri
Anno: 2017
Casa editrice: Piemme
Trama: 
Quando il corpo di sua sorella Nel viene trovato in fondo al fiume di Beckford, nel nord dell’Inghilterra, Julia Abbott è costretta a fare ciò che non avrebbe mai voluto: mettere di nuovo piede nella soffocante cittadina della loro adolescenza, un luogo da cui i suoi ricordi, spezzati, confusi, a volte ambigui, l’hanno sempre tenuta lontana. Ma adesso che Nel è morta, è il momento di tornare. Di tutte le cose che Julia sa, o pensa di sapere, di sua sorella, ce n’è solo una di cui è certa davvero: Nel non si sarebbe mai buttata. Era ossessionata da quel fiume, e da tutte le donne che, negli anni, vi hanno trovato la fine – donne “scomode”, difficili, come lei –, ma mai e poi mai le avrebbe seguite. Allora qual è il segreto che l’ha trascinata con sé dentro l’acqua? E perché Julia, adesso, ha così tanta paura di essere lì, nei luoghi del suo passato? La verità, sfuggente come l’acqua, è difficile da scoprire a Beckford: è sepolta sul fondo del fiume, negli sguardi bassi dei suoi abitanti, nelle loro vite intrecciate in cui nulla è come sembra.
Recensione: Ero molto entusiasta per questo libro perché La ragazza del treno mi era piaciuto. Ma fin dalle prime pagine ho notato che qualcosa non andava. Prima di tutto si entra nella storia "in medias res" quindi quando il punto di rottura c'è già stato. Nel Abbott è già morta ed è già stata ritrovata. Non è una critica: penso possa rendere una storia interessante fin da subito. Ma c'era un problema molto evidente: troppi punti di vista. Per i primi quattro capitoli, almeno, ho faticato molto per entrare nella storia e capire cosa stava succedendo e mi sono trascinata questa confusione per un po'. La mia difficoltà stava soprattutto nel ricordare chi avesse un ruolo, chi fosse chi insomma. Seguiamo circa dieci punti di vista e non sono narrati tutti in prima persona singolare: alcuni erano narrati in terza persona singolare e uno addirittura in seconda persona singolare. Abbastanza particolare come scelta. Avrebbe funzionato con molti meno punti di vista. Nel primo romanzo ne avevamo due o tre al massimo, se non ricordo male. 
La cosa che mi ha dato più fastidio però è stata la tendenza a prolungare il rilascio delle informazioni al lettore. Era tutto un "io so qualcosa ma non lo dirò", "io ho visto cos'è successo ma non lo dirò". Avevo pensato di abbandonarlo entro la centesima pagina. Poi mi sono detta: "oh no, ora mi dicono cosa nascondono" e, guidata dalla mia testardaggine, ho terminato il libro in pochi giorni. Però non è stato facile. Nessuno dei personaggi mi è piaciuto veramente (ma proprio nessuno! Neanche un pochino!) e non penso che il finale, per quanto non sia così scontato, sia un finale vero e proprio perché non risponde a tutte le domande che gli eventi fanno sorgere nella mente di un lettore durante la narrazione. È stato frustrante leggere questo libro, è come se l'autrice avesse perso un po' dello spirito che aveva dimostrato di avere nel primo romanzo. Il successivo sarà meglio? Non lo so perché non ho così tanta voglia di leggerlo. 
Voto: 2/5

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