Recensione! Chiusi fuori, M. Malvaldi e S. Bruzzone
Ho iniziato un'altra serie di un autore di cui ho già iniziato una serie...Come sempre, sono confusionaria ma oggi vi parlo di un romanzo giallo per ragazzi.
Chiusi fuori, Marco Malvaldi e Samantha Bruzzone
Anno: 2022
Casa editrice: Mondadori
Anno: 2022
Casa editrice: Mondadori
Collana: Oscar Bestsellers
Trama: A Collerotondo la vita scorre tranquilla - troppo tranquilla - direbbe subito Zoe, mescolando disgusto e sarcasmo sul suo volto di quattordicenne che ha fretta di crescere. Poche case, molti vecchietti, e come sola attrattiva un ristorante stellato, La lupa e la luna, che suo fratello Achille, undici anni e un (presunto) futuro da chef, ha subito dichiarato di dover assolutamente provare. Quando però il proprietario del ristorante viene trovato morto, ucciso con un colpo di pistola, il noioso paese di provincia diventa il teatro di un mistero. Achille e Zoe, lettori appassionati di Agatha Christie, cominciano a scorgere segnali sospetti. E sarà proprio il loro sguardo sulle cose, attento, mai scontato, capace di ribaltare i codici consueti, a dare una svolta fondamentale alle indagini.
Recensione: Non potevo perdermi la serie di gialli per ragazzi ci Malvaldi, di cui sto leggendo anche I delitti del BarLume, e di sua moglie (di cui non ho letto nulla). A) perché mi piacciono i libri per ragazzi e i gialli e B) perché penso che lui sia un bravo scrittore. Onestamente non mi hanno delusa. Lo stile narrativo è un po' misto: ogni tanto il narratore è esterno, ogni tanto siamo nella testa di un personaggio o seguiamo il suo punto di vista. La simpatia e l'ironia sono le stesse che Malvaldi usa nei libri del BarLume e qui mi ha fatto sorgere spontanea una domanda: ma allora, il BarLume lo scrive veramente da solo o anche lì c'è lo zampino di sua moglie? Perché non riesco tuttora a capire dove stia il suo contributo, se sia a livello di idee o di scrittura o se ci sia una divisione equa del lavoro. Comunque sia, è stato piacevole leggere le avventure (o disavventure) dei fratelli Zoe e Achille, della loro famiglia, della vicequestore Salvadori e del paesino (inventato) Collerotondo. Avrei preferito un maggior coinvolgimento dei due ragazzi ma la storia scorre che è un piacere e, ogni tanto, servono letture leggere e poco impegnative, seppur sempre interessanti. Lo consiglio a tutti quelli che hanno voglia di svagarsi un pochino e anche ai ragazzi che hanno disturbi dell'apprendimento come la dislessia perché il carattere è grande e la formattazione può rendergli più facile la lettura.
Voto: 4/5
Trama: A Collerotondo la vita scorre tranquilla - troppo tranquilla - direbbe subito Zoe, mescolando disgusto e sarcasmo sul suo volto di quattordicenne che ha fretta di crescere. Poche case, molti vecchietti, e come sola attrattiva un ristorante stellato, La lupa e la luna, che suo fratello Achille, undici anni e un (presunto) futuro da chef, ha subito dichiarato di dover assolutamente provare. Quando però il proprietario del ristorante viene trovato morto, ucciso con un colpo di pistola, il noioso paese di provincia diventa il teatro di un mistero. Achille e Zoe, lettori appassionati di Agatha Christie, cominciano a scorgere segnali sospetti. E sarà proprio il loro sguardo sulle cose, attento, mai scontato, capace di ribaltare i codici consueti, a dare una svolta fondamentale alle indagini.
Recensione: Non potevo perdermi la serie di gialli per ragazzi ci Malvaldi, di cui sto leggendo anche I delitti del BarLume, e di sua moglie (di cui non ho letto nulla). A) perché mi piacciono i libri per ragazzi e i gialli e B) perché penso che lui sia un bravo scrittore. Onestamente non mi hanno delusa. Lo stile narrativo è un po' misto: ogni tanto il narratore è esterno, ogni tanto siamo nella testa di un personaggio o seguiamo il suo punto di vista. La simpatia e l'ironia sono le stesse che Malvaldi usa nei libri del BarLume e qui mi ha fatto sorgere spontanea una domanda: ma allora, il BarLume lo scrive veramente da solo o anche lì c'è lo zampino di sua moglie? Perché non riesco tuttora a capire dove stia il suo contributo, se sia a livello di idee o di scrittura o se ci sia una divisione equa del lavoro. Comunque sia, è stato piacevole leggere le avventure (o disavventure) dei fratelli Zoe e Achille, della loro famiglia, della vicequestore Salvadori e del paesino (inventato) Collerotondo. Avrei preferito un maggior coinvolgimento dei due ragazzi ma la storia scorre che è un piacere e, ogni tanto, servono letture leggere e poco impegnative, seppur sempre interessanti. Lo consiglio a tutti quelli che hanno voglia di svagarsi un pochino e anche ai ragazzi che hanno disturbi dell'apprendimento come la dislessia perché il carattere è grande e la formattazione può rendergli più facile la lettura.
Voto: 4/5
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