Recensione! I miei giorni alla libreria Morisaki, S. Yagisawa
Dopo una lunga estate, un lungo autunno e un lungo inverno (scherzo: il tempo sembra essere volato via), ho finalmente letto questo romanzo! Ora vi racconto della mia esperienza.
I miei giorni alla libreria Morisaki, Satoshi Yagisawa
Tradotto da Gala Maria FollacoAnno: 2022
Casa editrice: Feltrinelli
Collana: Universale economica Feltrinelli
Trama: Jinbōchō, Tōkyō: il quartiere delle librerie, paradiso dei lettori. Benché si trovi a pochi passi dalla metropolitana e dai grandi palazzi moderni, è un angolo tranquillo, un po’ fuori dal tempo, con file di vetrine stipate di volumi, nuovi e di seconda mano. Non tutti lo conoscono, i più vengono attratti dalle mille luci di Shibuya o dal lusso di Ginza, e neppure Takako – venticinquenne dalla vita piuttosto incolore – lo frequenta, anche se proprio a Jinbōchō si trova la libreria Morisaki, che appartiene alla sua famiglia da tre generazioni: un negozio di appena otto tatami in un vecchio edificio di legno, con una stanza adibita a magazzino al piano superiore. È il regno dello zio Satoru, che ai libri e alla Morisaki ha dedicato la vita, soprattutto da quando la moglie lo ha lasciato.
Entusiasta e un po’ squinternato, Satoru è l’opposto di Takako, che non esce di casa da quando l’uomo di cui era innamorata le ha annunciato che sposerà un’altra. Ed è proprio lui, l’eccentrico zio, a lanciarle un’imprevista ancora di salvezza proponendole di trasferirsi al piano di sopra della libreria in cambio di qualche ora di lavoro. Takako non è certo una gran lettrice ma, quasi suo malgrado, si lascia sorprendere e conquistare dal piccolo mondo di Jinbōchō.
Recensione: Ho deciso di leggere questo libro dopo averne abbandonati un paio in poco tempo. Mi serviva un libro che mi piacesse e mi tenesse legato a sé. Ogni volta che penso a questo libro, anche ora che sono passati giorni, mi pervade un senso di tranquillità che mi rende serena. Eppure questo libro parla di argomenti importanti: la fine di una relazione, il senso di smarrimento, l'abbandono, la depressione che ti spinge a essere impulsivo e a isolarti. Mi è piaciuto il personaggio di Takako perché l'ho potuto capire, mi sono piaciuti tutti i personaggi che ruotano attorno alla libreria perché sono davvero particolari, nel senso più positivo del termine.
Mi viene spontaneo dividere il libro in due parti: la parte in cui Takako si trova disorientata nella sua stessa vita e si trasferisce alla libreria Morisaki e la parte in cui supera il disorientamento e torna alla vita di prima (o quasi: non voglio spoilerare troppo). La prima parte mi è piaciuta molto di più: prima di tutto, perché ci sono dei libri e in secondo luogo perché è veramente la parte più piacevole. La seconda vede entrare in gioco un personaggio che non è esattamente tra i miei preferiti ma dà sicuramente qualcosa in più al romanzo.
Lo spoiler che vi faccio è che, essendomi piaciuto così tanto questo libro, quasi più per l'atmosfera che si crea tra le sue pagine che per altro, ho ordinato subito il secondo (e quando leggerete questa recensione, potrebbe essersi già conclusa anche la sua lettura).
Voto: 4/5
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