Recensione! Il giorno della civetta, L. Sciascia
Dopo molti mesi da quando ho iniziato a leggere questo libro, finalmente ve ne parlo. È stata la mia prima lettura condivisa con il mio ragazzo, anche se per lui era una rilettura mentre per me era la prima lettura di questo romanzo.
Il giorno della civetta, Leonardo Sciascia
Anno: 1961
Casa editrice: Einaudi
Trama: Si può scrivere un racconto su un problema della nostra società che sia un'analisi chiara ed esauriente del problema, delle sue cause sociali, storiche, politiche, morali, un vibrato pamphlet di denuncia, e - nello stesso tempo - quello che si dice un bel racconto? Con questo suo "romanzo breve" sulla mafia, Sciascia risponde di sì. Protagonista è un ufficiale dei carabinieri, settentrionale, di stanza in Sicilia, ma soprattutto un uomo che crede nei valori di una società democratica e moderna. La narrazione si muove su due piani: quello dell'inchiesta che l'ufficiale conduce su una catena di delitti di mafia; e quello delle complicità, più o meno potenti, più o meno segrete, che scattano a fermarla o ad annientarne i risultati.
Recensione: Pensavo che avrei impiegato mooolto meno tempo a leggere questo libro ma, se frequentate una persona che ha i vostri stessi hobby, vi ritroverete spesso a fare duecento cose diverse. Quindi abbiamo impiegato un po' a leggere questo breve romanzo. La storia di per sé mi è piaciuta. Mi è piaciuto come Sciascia ha affrontato il tema della mafia e del rapporto tra la politica e i mafiosi negli anni Cinquanta. L'enorme problema che ho avuto con un romanzo così piccolo è il modo in cui è stato scritto. Sciascia usa tantissime metafore ma, la cosa peggiore, è che non si capisce bene chi stia parlando in ogni paragrafo. In alcuni rende facile la questione dicendoci subito quali personaggi ci sono, altre volte devi intuirlo tu. Però, in questo secondo caso, ho fatto davvero tanta fatica. Questo cambiare continuamente il focus mi ha invogliata poco a continuare la lettura del romanzo perché mi ha creato tanta confusione in testa. È un libro che consiglio comunque per il tema affrontato.
Voto: 3/5
Anno: 1961
Casa editrice: Einaudi
Trama: Si può scrivere un racconto su un problema della nostra società che sia un'analisi chiara ed esauriente del problema, delle sue cause sociali, storiche, politiche, morali, un vibrato pamphlet di denuncia, e - nello stesso tempo - quello che si dice un bel racconto? Con questo suo "romanzo breve" sulla mafia, Sciascia risponde di sì. Protagonista è un ufficiale dei carabinieri, settentrionale, di stanza in Sicilia, ma soprattutto un uomo che crede nei valori di una società democratica e moderna. La narrazione si muove su due piani: quello dell'inchiesta che l'ufficiale conduce su una catena di delitti di mafia; e quello delle complicità, più o meno potenti, più o meno segrete, che scattano a fermarla o ad annientarne i risultati.
Recensione: Pensavo che avrei impiegato mooolto meno tempo a leggere questo libro ma, se frequentate una persona che ha i vostri stessi hobby, vi ritroverete spesso a fare duecento cose diverse. Quindi abbiamo impiegato un po' a leggere questo breve romanzo. La storia di per sé mi è piaciuta. Mi è piaciuto come Sciascia ha affrontato il tema della mafia e del rapporto tra la politica e i mafiosi negli anni Cinquanta. L'enorme problema che ho avuto con un romanzo così piccolo è il modo in cui è stato scritto. Sciascia usa tantissime metafore ma, la cosa peggiore, è che non si capisce bene chi stia parlando in ogni paragrafo. In alcuni rende facile la questione dicendoci subito quali personaggi ci sono, altre volte devi intuirlo tu. Però, in questo secondo caso, ho fatto davvero tanta fatica. Questo cambiare continuamente il focus mi ha invogliata poco a continuare la lettura del romanzo perché mi ha creato tanta confusione in testa. È un libro che consiglio comunque per il tema affrontato.
Voto: 3/5
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