Recensione! L'idiota, E. Batuman

Ho comprato questo libro da baak, a Bologna: una libreria indipendente con bistrot, che organizza anche dei bellissimi eventi. Un posto in cui devo assolutamente tornare. Ma per comprare libri molto diversi da questo. 

L'idiota, Elif Batuman
Tradotto da: Martina Testa
Anno: 2018
Casa editrice: Einaudi
Collana: Supercoralli
Trama: Selin ha diciotto anni e grandi aspettative, ma non è una diciottenne come tutti, o almeno così crede. Lei è la ragazza prodigio che ha letto sempre un libro piú degli altri, e pensa di aver già fatto ogni esperienza possibile attraverso le pagine dei romanzi che ama. Ma al primo anno di università scoprirà che purtroppo le persone non sono personaggi e forse le certezze dei libri non sono poi così certe. Scoprirà che l’amore è piú strano, banale eppure complesso di quanto si potrà mai leggere. Scoprirà di essere un’idiota, come tutti.
Nel 1995, mentre il mondo impara a usare le email e a comunicare via internet, Selin è una matricola a Harvard. Per lei comunicare, con o senza internet, è sempre stato un problema. Il suo rapporto con il mondo passa soltanto attraverso i romanzi: e così tutto della vita universitaria le pare assurdo. Il cavo Ethernet della connessione di dipartimento serve per impiccarsi? Se si compra tequila per la festa, come mai anche il sale? E perché nessuno si rende conto di desiderare solo ciò che non può avere? Quando però incontra Ivan tutto cambia. E per la prima volta capisce quanto è bizzarro e doloroso il desiderio e quanto è difficile ottenere ciò che si vuole davvero. Elif Batuman fa, con una grazia e un umorismo davvero unici, qualcosa di straordinario: il racconto della giovinezza. Di quel tempo, cioè, in cui ogni esperienza ci viene incontro come se fosse la prima volta, di quell’epoca della vita (l’unica) in cui impariamo tutto, sempre, in ogni momento. Ma anche di quell’età di cui, come diceva Proust, non ripeteremmo nulla, di quei giorni che rivisti oggi, per quanto offuscati dal filtro della nostalgia, ci appaiono come una lunga e disperante sequela di errori, passi falsi, malintesi. Di idiozie. Un tempo pieno di noia e giri a vuoto, ma che allora ci sembrava pieno di senso, decisivo, eccitante.
Recensione: Le aspettative per questo libro erano abbastanza alte. Sembrava un romanzo molto interessante su un periodo della vita particolare: quella parte a cavallo tra l'adolescenza e la vita adulta, in cui non sai cosa sei e devi crearti una strada, o almeno sceglierla. Per le prime 67 pagine, ho pensato di volerlo abbandonare. Il libro è diviso in capitoli lunghissimi, divisi in paragrafi che, soprattutto all'inizio, sembrano parecchio scollegati tra loro. Alcuni dicono che dovrebbe essere simile al flusso di coscienza, e qui si spiega la mia repulsione per il modo in cui è strutturato. Il problema più grande che ho avuto con questo romanzo è lei, la protagonista. È un personaggio completamente insipido. La storia è narrata direttamente da lei, seguiamo la sua vita mentre le accade ma la verità è che, arrivata alla fine di tutto, non mi sembrava di sapere nulla su di lei, sui suoi interessi. Durante tutta la storia, è un'inetta. Non sceglie veramente cosa fare, con chi stare. Si lascia trascinare da qualsiasi cosa: persone, opinioni, corsi...Non fa una scelta, una che sia veramente sua. Se da una parte, è ottimo perché le permette di sperimentare, dall'altra mostra ancora di più la sua incapacità di essere parte attiva della sua stessa vita. 
Pensando al titolo, chiaro riferimento a Dostoevskij, ho pensato di essere io l'idiota, perché stavo continuando a leggere un romanzo che non mi piaceva e di cui spero di non dover parlare spesso. Poi ho capito che il vero idiota era un altro, un personaggio del libro. Non direi Selin, nonostante le cose cattive che ho detto su di lei, ma non voglio neanche fare spoiler a quei lettori temerari che vogliono immergersi in questa lettura che, per me, è stata estremamente deludente sotto ogni punto di vista. 
Voto: 2/5

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